Roulette Professionisti Forum

Posts written by ping

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    Salve a tutti

    Un amico mi ha chiesto una informazione a cui non so rispondere. Ho pensato che tra i tanti giocatori registrati nel forum, qualcuno possa aiutarmi.

    La richiesta è stata:

    Avrei bisogno di sapere se la roulette n. 4 di Wiesbaden , negli anni corrispondenti alle permanenze pubblicate sul sito " laroulette.it ", la pallina veniva lanciata sempre nella stessa direzione o se invece la direzione del lancio si alternava.

    So che non è una domanda facile, però so anche che questo è il forum più indicato per ottenere una risposta.

    Grazie

    saluti
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    Petrus55 (alias...)
    questa volta non posso essere d’accordo con te. Secondo me sono proprio i parametri che sono errati.

    CITAZIONE (Pro e anti Madhur @ 30/12/2008, 16:43)
    sono contento di leggere che ci sia qualcuno che pensi che il casinò regali.
    si sentirà più contento quando tornerà a casa "alleggerito".

    Secondo il racconto, i due sono tornati a casa alleggeriti, però a casa ci sono arrivati grazie a Gigetto che ha fatto il pieno di benzina (e nell’attesa si sono anche bevuti un paio di caffè!).
    Il casinò in realtà non ha "regalato". È stato Gigetto che è arrivato ad un accordo per farsi regalare (o scontare) 2.50 euro.
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    L’affascinante Gigetto è sicuramente una brava persona. Un giorno spiegherà a Gigino che lui, in quell’unica boule, ha puntato 180 euro sul rosso e che però, senza che Gigino se ne accorgesse, si è fatto regalare dal casino 2.50 euro e li ha puntati sullo zero.

    buone feste a tutti
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    Per i favorevoli alla puntata sul pieno

    Se volete parlare di sistemi, di esposizione, di capitali messi a disposizione, di montanti, di valori del pezzo messo in gioco o di quant’altro si vuole, allora dovete, prima di tutto, cambiare il titolo della discussione. Magari aprirne una nuova ed intitolarla: “La chance semplice ed il pieno - una fregatura colossale”.

    Il 2.7% di 100 è 2.7, di 1.000 è 27, di 10.000 è 270.
    1.35% di 100 è 1.35, di 1.000 è 13.5, di 10.000 è 135.
    Cambiano le cifre, però la percentuale è sempre la stessa, non cambia.

    Se ho bisogno di 360 euro e ne ho 180 a disposizione e vado in un casino, dove il minimo sulla chance è di 180 e quello del pieno è di 10 ed ho bisogno di 360 euro, è meglio cercare di arrivare a questa cifra con una puntata su una chance o 18 puntate sul pieno(non lo so, ma so cosa farei)? Se ho 360 euro in tasca mi conviene andare al casino o restare a casa?
    Tutto questo è relativo: diversi capitali, diversi sistemi, diverse necessità.
    Si possono fare paragoni? Non credo.
    In ogni caso tutto questo non cambia la percentuale della tassa.

    Una volta ho osservato per un po’ di boules un tavolo, dove c’era un giocatore che puntava 100 dollari sulla chance ed un altro che ne puntava 300 sul 15. Chi era il più furbo? Probabilmente quello che puntava i 300 dollari sul pieno, perché il primo era teso, nervoso e sudava, il secondo beveva champagne e scherzava con i suoi amici, nonostante la tassa sfavorevole.
    Anche questo, però, non cambia la percentuale della tassa.

    Vi spiegate male perché, per parlare di una forma di gioco rispetto ad un'altra, cambiate le percentuali della tassa, che sono fisse ed inalterabili.

    Saluti e buone feste
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    Non ha importanza il fatto che lo abbia conosciuto personalmente o no, mi sembrava opportuno, come di prassi, scrivere prima il Suo nome, poi quello di Costanzo ed infine il tuo. Ho anche giustificato la disattenzione immaginandomi la tua "rabbia".
    Il fatto che non abbia potuto conoscere Jumpis è dovuto solamente alla distanza che ci separava (in kilometri), e la stessa cosa succede con Costanzo, che considero un amico anche senza averlo conosciuto personalmente.

    In ogni caso, mi dispiace se ti sei risentito della mia osservazione, che voleva essere bonaria (se fosse stato altrimenti non ti avrei giustificato).
    Forse, quando ho scritto il post, ero anch'io un po' irritato dalla tua frase "farsi seghe mentali", diretta a persone a te sconosciute.

    auguri anche a te

    P.S.: quando ho letto il tuo post, ho pensato che tu fossi una persona da me conosciuta, se pur brevemente, e che faceva parte del gruppo di Jumpis. Evidentemente mi sono sbagliato.
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    NIKKSKY

    Avevo visto il sistema postato da Costanzo e, leggendolo velocemente, avevo "intuito" che per capirlo, nel senso di capirne il concetto e non le istruzioni, avrei dovuto dedicargli qualche ora per studiarlo (mi è bastato leggere il nome Sadia per prendere questa decisione). Farlo dedicandogli 5 minuti al giorno non mi sarebbe servito a niente. Cosa che in questa discussione che tratta, come dici giustamente tu, sul come farsi delle seghe mentali, in un paio di minuti puoi leggere e postare (soffro di eiaculazione precoce).

    Ho notato che è stato cancellato e mi dispiace. Avrei voluto, quando il tempo me lo avesse permesso, dedicarmici. Può essere che altri utenti abbiano avuto il mio stesso problema, anche se molti altri sono sicuramente troppo pigri per studiarlo o hanno rinunciato considerandolo troppo complesso.

    Tra parentesi, devo però farti un rimprovero, anche se "l'errore" può essere dovuto al disgusto: avrei scritto per primo il nome di J.
    Se mi mandate una copia tramite e-mail....

    saluti
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    Che da un totale di mezzo pezzo giocato sulla chance (9 di 18).
    Cioè si continua a non calcolare la percentuale di quello che si punta, ma di quello che punta uno rispetto ad un altro.
    Credo si possa continuare all'infinito con questo "girotondo" se non si stabiliscono i parametri corretti.

    saluti
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    Se si calcola 1/2 pezzo di tassa ad ogni estrazione per la chance semplice, allora si deve calcolare 1 pezzo di tassa ad ogni estrazione per il pienista (mi sembra che Sobolev intendesse dire questo).

    Adesso ho capito perchè i casinò vincono sempre.

    saluti
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    CITAZIONE (sobolev @ 14/12/2008, 14:42)
    In realtà per la natura stessa del gioco sulle chances, ogni volta che depositiamo un gettone sul tappeto, il banco ACQUISISCE il diritto di aggio del 1,35% che sarà pagato CUMULATIVAMENTE ogni 37 colpi in una rotazione ideale o comunque sui grandi numeri.
    Il pienista invece la paga quando vince pagato 35+1 invece che 36+1 come in un gioco equo.
    Ma ci vuole così tanto a capirlo?

    Spiegazione semplice. Penso sia la più chiara di tutta la discussione. Però ci sono "laureati" che non la capiscono. Per fortuna ho smesso di studiare dopo le elementari !

    saluti
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    CITAZIONE (jomagic @ 10/12/2008, 18:27)
    Cosa significa questo... che a parità di puntata i due giocatori hanno aspettative di vincita e di perdita
    differenti.

    Mi dispiace non aver tempo per partecipare come vorrei a questa discussione. Però ho il tempo per fare rapidamente una domanda a jo.

    Quando scrivi “aspettativa di vincita e di perdita differenti” intendi dire anche che, se in un ciclo di 37 non esce il pieno che stai giocando perdi 37 pezzi e che per perdere la stessa quantità di pezzi nello stesso ciclo il chancista dovrebbe perdere 37 colpi su 37?

    Saluti
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    Costanzo,

    Ti riporto una frase che ho scritto nel post precedente: ”Capitale e tassa dipendono dall'avere un sistema vincente. Certo è che pagare meno tassa deve aiutare non poco.”

    Con questa frase volevo dire che, nonostante la differenza della tassa, non escludo che un giocatore possa trovare un sistema che dia risultati giocando i pieni, perciò non do dello stupido a chi li gioca (però lasciami la perplessità sulla convenienza), ma mi si deve spiegare anche quanto capitale è necessario (in pezzi) paragonato ad un risultato similare ottenuto da un giocatore di chance. Credo si debba parlare anche del capitale perché bisogno menzionare l’esposizione del pienista paragonata a quella dello chancista. Non vedo l’obbligatorietà di un’ esposizione maggiore da parte di quest’ultimo (le probabilità d’incasso sono notevolmente maggiori), anzi, credo sia il contrario. Se è come credo, alla fine il pienista metterà sul tappeto più soldi, pagando oltremodo più tassa. Ripeto, se è come penso.

    Ci siamo scambiati molte idee in questi anni e sai che in un certo modo ti considero un amico oltre che un esperto.
    Fammi un favore: spiegami tu, visto che non ho letto dall'inizio la discussione sulla tassa, come possono dire che, giocando 1 pezzo sul nero per 36 colpi e indovinandone 18, ne perdo più di 8 quando esce lo zero (devo aver saltato qualche parte importante).



    Con simpatia

    ping



    P.S. Non ci provare neanche ad abbandonare il forum, proprio quando io rientro dopo un lungo periodo di assenza.
  12. .
    Ciao Costanzo

    Uscendo dal tema della discussione, voglio farti notare che è chiaro quello che vuoi dire. Le tue domande non sono poste per capire, perché ti sei già dato la risposta.

    Però, se vuoi porre la domanda "è meglio perdere l'1,35% di 1800 o perdere il 2,7% di 100", allora dovresti estenderla anche ad altre, come: è meglio perdere l'1,35% di 1800, perdere il 2,7% di 100 o restare a casa e non perdere? È meglio perdere 1,35% di 1800 e provare l'ebrezza che ti provoca l'adrenalina o perdere il 2,7% di 100 però annoiarti. Quanti soldi devi giocare per divertirti? Ogni giocatore ha un suo limite!

    Se invece si parla di “professionismo” allora il discorso cambia perché si deve vivere con i proventi del gioco. Capitale e tassa dipendono dall'avere un sistema vincente. Certo è che pagare meno tassa deve aiutare non poco.

    Cambiando tema e non come risposta a Costanzo, voglio dire che Kruger ha aiutato molti utenti (me compreso). Si nota che scrive cose interessanti, che fanno pensare, sapendo che non stai sprecando tempo.

    Il suo modo di esprimersi? Uguale a quello di chi si vede attraversare la strada da uno che sta passando con il rosso (e succede molte volte). Se però stai passando con il verde si esprime più educatamente ed è più disponibile della maggior parte degli utenti.
    Spero che la metafora sia chiara.


    Non chiedetemi di spiegare con la matematica il perché, secondo me, un giocatore paga una tassa del 2,7% e l'altro la metà, dovrei ripetere quello che è già stato scritto in decine di post.



    Saluti
  13. .
    "A guardar da vicino, ogni filosofia non è che il senso comune espresso in termini astrusi."

    Johann Wolfgang von Goethe


    peccato che non abbia aggiunto che, esprimendosi in termini astrusi, a volte si fa confusione e si perde il "senso comune".

    saluti
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    Lasciando da parte la matematica (inoppugnabile), mi sembra che nessuno abbia provato a spiegare cosa ha motivato i casinò a dimezzare la tassa allo chancista.

    Sanno di avere un vantaggio matematico a prescindere dal tipo di gioco che metti a tappeto. Distinguono il giocatore finanziariamente interessante, cioè quello che per divertirsi deve giocare cifre importanti. A questo tipo di giocatore non solo gli offrono il biglietto per l’aereo (in prima classe), la stanza dell’albergo, le cene e a volte anche donne, ma gli fanno anche uno sconto sulla tassa. Sono sicuro che se questo giocatore volesse giocare non la chance ma 18 pieni, potrebbe ottenere lo stesso sconto, facendosi restituire 9 fiches delle 18 giocate, quando esce lo zero. Però e più semplice giocare una chance che mettere 18 fiches sul tappeto.
    Se non sei un giocatore di questo tipo ma appartieni alla fascia media, ti fanno solamente lo sconto sulla tassa. Se appartieni ad una fascia ulteriormente inferiore non ti offrono neanche questo sconto. Chiaramente sto generalizzando, ma il motivo è questo: incentivare quelli che hanno più soldi nel portafoglio! O addirittura cercare di far si che i giocatori dell’ultima fascia decidano di tornare anche loro con il portafoglio un po’ più gonfio. Ci sono giocatori che ad un tavolo di punto/banco o 30/40 (equivalenti al gioco di un chancista) neanche si avvicinano, perché sanno di non poter reggere, finanziariamente, un gioco prolungato.

    Quando scoprono che il giocatore importante sa difendersi e, nonostante lunghi periodi di gioco, non perde le cifre da loro agognate o vince, pian piano gli tolgono tutti gli incentivi, offrendogli solo lo sconto sulla tassa perché obbligatoria. Se questo non basta arrivano a non permettergli più di giocare. È per questa ragione che alcuni giocatori si sentono obbligati a cambiare periodicamente di casinò: sanno di non essere giocatori “interessanti”, a prescindere dalla quantità di soldi che hanno a disposizione.

    Se un giocatore potesse puntare su una chance la stessa cifra che punta il pienista, è indiscutibile che ne trarrebbe un vantaggio (matematico).

    Credo che tutte le discussioni su questo argomento siano iniziate partendo da presupposti sbagliati, tanto da portare a scrivere anche castronerie.


    Saluti

    P.S.: Non sparate sul “pienista”.
  15. .
    Ti ringrazio Kruger, ma ho parlato di castronerie non per falsa modestia ma perche’ sono cosciente della mia ignoranza in questo argomento.
    Hai pero’ ragione sulle mie distrazioni. Se avessi letto meno frettolosamente il tuo primo intervento (Nguyen), non avrei posto la domanda.

    Saluti

    P.S.: incuriosito, anche perche' non ho ancora le idee chiare, ho provato a cercare in internet un sito serio, completo e dettagliato, ma ho trovato solo molta spazzatura. Se qualcuno puo’ consigliarmi lo ringrazio
375 replies since 28/11/2002
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