sconto sulla tassa

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    Lasciando da parte la matematica (inoppugnabile), mi sembra che nessuno abbia provato a spiegare cosa ha motivato i casinò a dimezzare la tassa allo chancista.

    Sanno di avere un vantaggio matematico a prescindere dal tipo di gioco che metti a tappeto. Distinguono il giocatore finanziariamente interessante, cioè quello che per divertirsi deve giocare cifre importanti. A questo tipo di giocatore non solo gli offrono il biglietto per l’aereo (in prima classe), la stanza dell’albergo, le cene e a volte anche donne, ma gli fanno anche uno sconto sulla tassa. Sono sicuro che se questo giocatore volesse giocare non la chance ma 18 pieni, potrebbe ottenere lo stesso sconto, facendosi restituire 9 fiches delle 18 giocate, quando esce lo zero. Però e più semplice giocare una chance che mettere 18 fiches sul tappeto.
    Se non sei un giocatore di questo tipo ma appartieni alla fascia media, ti fanno solamente lo sconto sulla tassa. Se appartieni ad una fascia ulteriormente inferiore non ti offrono neanche questo sconto. Chiaramente sto generalizzando, ma il motivo è questo: incentivare quelli che hanno più soldi nel portafoglio! O addirittura cercare di far si che i giocatori dell’ultima fascia decidano di tornare anche loro con il portafoglio un po’ più gonfio. Ci sono giocatori che ad un tavolo di punto/banco o 30/40 (equivalenti al gioco di un chancista) neanche si avvicinano, perché sanno di non poter reggere, finanziariamente, un gioco prolungato.

    Quando scoprono che il giocatore importante sa difendersi e, nonostante lunghi periodi di gioco, non perde le cifre da loro agognate o vince, pian piano gli tolgono tutti gli incentivi, offrendogli solo lo sconto sulla tassa perché obbligatoria. Se questo non basta arrivano a non permettergli più di giocare. È per questa ragione che alcuni giocatori si sentono obbligati a cambiare periodicamente di casinò: sanno di non essere giocatori “interessanti”, a prescindere dalla quantità di soldi che hanno a disposizione.

    Se un giocatore potesse puntare su una chance la stessa cifra che punta il pienista, è indiscutibile che ne trarrebbe un vantaggio (matematico).

    Credo che tutte le discussioni su questo argomento siano iniziate partendo da presupposti sbagliati, tanto da portare a scrivere anche castronerie.


    Saluti

    P.S.: Non sparate sul “pienista”.
     
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  2. kruger
     
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    Ping leggo con la stima di sempre il tuo intervento e come sempre sai cogliere il vero senso delle cose, esattamente come chi ha vissuto gran parte della vita vicino ai tavoli verdi, quelli come noi fanno quasi parte dell'arredamento.

    Qui ci sono "ragazzi", possono avere anche 100 anni, ma fanno discorsi da ragazzi, contenti loro....


    Kruger
     
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  3. costanzo
     
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    ciao ping ,
    come sempre , anche stavolta fai la cosa giusta , ti tiri fuori dalle risse e dalle ammucchiate e apri una nuova discussione .
    a integrare ciò che hai detto aggiungo che , almeno io personalmente , non ho mai visto ispettori o croupier osteggiare il giocatore che un attimo prima che la pallina cada punta un placcone da 10.000 su una chance , mentre mi capita sovente di vedere rifiutare annunci fatti da giocatori che aspettano alcuni giri della pallina prima di farlo . anzi mi è capitato anche di vedere giocatori che si sono imbestialiti perchè dopo il rifiuto opposto al loro annuncio hanno visto accettare puntate sulle chances.
    forse non vuol dire niente , ma a me certe cose fanno pensare .

    ciao
     
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  4. Vadoazonzo
     
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    Carmelo te ne racconto una realmente vissuta,

    Il mio amico Vito Riskietto ( era il soprannome che gli avevamo affibbiato),
    andava spesso a giocare a Kostanza ( Germania), e con un suo metodo
    del cavolo gli aveva scippato + 250.000 Marchi.

    Quella sera mette su due dozzine 5000 marchi ( ognuna), le placche veramente le ha messe
    un attimo prima che la pallina si fermasse........

    Evidentemente era stato preso di mira ed il crupier gli annulla la dozzina vincente e pretende
    di portarsi via la placca della dozzina perdente, al che Vito s'incazza e si rivolge al giudice di sedia
    ( quello che sta in alto), il quale conferma che la vincente non gli sara' pagata, e la perdente
    gli sara' trattenuta. A quel punto Vito se lo porta in basso e gli molla un pugno. Espulso da tutti I casino',
    lo rivisto poco tempo fa che bazzicava a Baden..... una cittadina vicino Zurigo.

    Vito è sempre stato un giocatore fortunato, ma bisogna dire che aveva ed ha un coraggio
    fuori dal comune. Ovviamente non ha sempre vinto, ma giusto per capire il personaggio,
    qualsiasi cosa gli fosse successa, al mattino dopo stava sempre li a lavorare....

    Saluti Giuseppe
     
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3 replies since 16/11/2008, 18:30   265 views
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