kruger

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    Mi era venuta una mezza idea di raccogliere tutti i post di kruger apparsi su questo forum che, sia pure frequentato per una buona percentuale da perdigiorno, ha ospitato interventi di grandissimi studiosi.
    La mia idea era solo di creare una raccolta, quindi senza opinioni e di creare poi un topic nuovo per discussioni.

    Grazie a chi collabora

    QUOTE (kruger @ 30/1/2006, 18:51) 
    La Roulette ha un comportamento prevedibile ma un esito casuale, la casualità riguarda il plusvalore, impossibile da ottenere e la tassa diviene la regola, ma il comportamento è una base su cui poter edificare sistemi vincenti con una buona sicurezza.

    Molti analizzano il comportamento in termini di resa e quando si accorgono che tutti i comportamenti possibili perdono la tassa dicono che tutto è inutile. Seduti sulla pentola d’oro, si guardano intorno senza vedere, ma basterebbe alzarsi.

    Non è vero che il disequilibrio e l’equilibrio sono la stessa cosa, negare l’evidenza è la pratica dello struzzo. Ogni colpo alla roulette è un disequilibrio, una prova banale, alla portata di tutti; nominate con 1 il rosso e con –1 il nero e vedrete che i colpi che danno zero rispetto ai colpi positivi o negativi non sono neanche statisticamente rilevanti.

    In una permanenza lunga anche milioni di colpi, i passaggi da nero a rosso sono uguali a quelli da rosso a nero, e questo porta al disordine, dato che per avere ordine ai passaggi dovrebbe corrispondere sempre la stessa figura.

    Inoltre se consideriamo eventi relativi, ovvero molteplici piani di osservazione, l’ordine non esiste più neanche in quei rari casi dei passaggi sullo zero, immaginiamo che la roulette produca ripetutamente un colpo a rosso e uno a nero, sarebbe un equilibrio, ma immaginiamolo nei confronti di un colpo a nero e uno a rosso, siamo all’opposto dell’equilibrio, siamo ad un trend.

    Non esiste l’equilibrio, mai, se ogni colpo agisce su molteplici piani, e tutto ciò è sfruttabile in termini di gioco, il grande Van B lo aveva capito, ma non aveva capito l’importanza della mutualità differenziale e di manovre finanziarie non meccaniche ma adattative.

    Il miglior sistema apparso sul forum è stato quello di Riccardo 646, proprio perché partendo da un comportamento statistico, forza la probabilità in termini minoritari per cui maggiormente presenti statisticamente e adotta una manovra di recupero a ripartizione.
    Il suo è un esempio di osservazione-adattamento. Ha la debolezza di non osservare il fenomeno giusto, perché troppo pochi piani di sviluppo ( sono riuscito a farlo recuperare su questo punto) ma il principio è quello esatto.

    Kruger


    QUOTE (kruger @ 1/2/2006, 19:18) 
    Costanzo mi sembra che tu sia abbastanza pronto per partecipare al post di enigmista, tu credi di leggere nel pensiero e lui di predirre il futuro, non male come accoppiata, buon divertimento.
    Polemica inutile la tua l’ho già detto diverse volte, più che discutere mi piace leggere interventi per me interessanti ( altri possono non condividere il mio interesse) confido in marco1, e ho messo in chiaro fin dal primo intervento che non parlo di sistemi ma di filosofia di gioco, se a qualcuno non interessa non legge e non risponde, tutto qui.

    Cosa sono più piani di sviluppo lo sanno anche i muri, e ci si può divertire a considerare le figure e i gruppi di marigny, le 12 chance semplici di Van Bockstaele, le figure in differenziale di D’Alost/Alyett e non penso di dovere citare tutto l’ABC della sistemistica, se no stiamo freschi.
    Un solo colpo può generare decine e decine di disequilibri, ognuno con la sua tendenza di scarto.

    In quanto ad indovinare la tendenza degli scarti, non ho mai asserito una cretineria di questo tipo, perché avrei un sistema vincente a massa pari, ho citato la contro- gardner perché fornisce un modo di valutazione statistica dello scarto, ma si possono adottare forme di convergenza di più tendenze, o calcoli matematici del tipo paludi-golden, non è questo il punto perché mai si otterrà un plusvalore, ma il rientro parziale di capitale, lo scopo è sempre quello di fornire rientri multipli, perché il cuore del sistema sarà la manovra.

    Il sistema di Riccardo era debole, perché debole era (io l’ho reso molto resistente) il numero di rientri.

    Finchè un forum e un portale dedicato alla roulette professionale ospiterà interventi come quello di enigmista, sarà sempre un luogo di serie B, dove l’imbecillità domina, la moderazione non deve essere attenta alle offese personali ma alle offese all’intelligenza e allo studio, e quando il mago otelma di turno parla di soluzione matematica a massa pari in un gioco casuale tassato alla fonte, deve essere relegato nel girone dei buffoni.

    Kruger
     
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  2. rinny3133
     
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    bella iniziativa

    QUOTE (kruger @ 11/11/2004, 15:19) 
    Per Bj

    Stai giocando per la figura di 3 e superiori.

    Avrai come nemico i colpi alternati, le figure di 2 concluse saranno neutrali, e la figura di 3 e superiori ti porterà due pezzi.

    Può essere una valida procedura, ma occorre tener presente che figure di 1, cioè colpi alternati insieme a figure chiuse di 2, con poche occasioni di figure di 3, possono durare centinaia e centinaia di colpi.

    Perché dovrebbe essere il mio gioco? Giochi contro l’equilibrio della formazione di 1, ma il fatto che ci sia una formazione persistente di 1, non è anch’esso una mancanza di equilibrio nei confronti della figura di 2 e superiori? Io gioco a favore di tutti i disequilibri.

    Io avevo detto che mi ero ispirato alla contro gardner di Van Bock, è un’informazione molto precisa. Si possono trasformare anche le semplici in molti piani diversi, come fa
    Van Bock in 12 piani diversi adottando dozzine e sestine.

    Ovviamente, anche il mio procedere, è perdente dell’1,35%.

    Kruger
     
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    CITAZIONE (kruger @ 17/4/2004, 13:30) 
    X Marco1

    Dimostri di non aver letto quello che scrivo se mi accomuni a certi personaggi tipo uomonero o in, vedi io non ho mai detto che porto la verità, non me ne può fregare di meno, voglio solo esprimere il mio parere come si fa generalmente nei forum, puoi sempre andare a rivederti il significato latino del termine.

    X meloncino

    Mi chiedo se il cervello viene attivato prima di battere un solo tasto?
    La risposta è certamente no, dato che io sono presente in questo forum da
    6 mesi, è ho scritto una ventina di interventi. Sono più che coscente che
    la matematica è l'eterna sconosciuta da queste parti, ma la media è un messaggio
    a settimana, e allora sig Meloncino, vogliamo dire che 10 minuti a settimana
    impediscono il gioco???? Ma i guru che scrivono tutti i giorni?????

    Per Trevix

    Mi fai sganasciare dalle risate, tu più che assomigliare ad un giocatore professionista
    sei la copia esatta del "pesca polli" hai scritto 300 messaggi in due mesi, ma lo hai mai
    conosciuto un giocatore professionista?
    Un giocatore professionista non è colui che si reca al casinò spesso, ci sono diverse persone
    che hanno la fortuna di qualche buona rendita e sono anche tutti i giorni al casinò e possono
    venire scambiati per giocatori professionisti, ma in realtà foraggiano il casinò lasciandoci per lo
    meno la tassa.

    Un giocatore professionista è colui che non ha altre rendite al di fuori di quelle di gioco, e ti assicuro
    che non fa i tuoi farneticanti discorsi, e i bilanci li fa al minimo mensili, altro che sfide di un giorno.

    Chiunque inviti ad una dimostrazione o sfida giornaliera al casinò per dimostrare la sua perizia nel
    gioco è un perfetto buffone che è in cerca di gonzi da spennare e cerca di fare colpo con una buona
    giornata, un professionista opera sul lungo periodo e in quanto a sfide o dimostrazioni sono per lui
    un veleno da tenere alla larga.

    X Tutti

    Il sig Trexiv mi risponde che di sistemi basati sullo scarto se ne trovano in vendita quanti
    se ne vuole a pochi euro.

    Se ci fossero in vendita dei sistemi validi basati sullo scarto i Casinò
    avrebbero già cambiato le regole, perché quei sistemi sarebbero tutti vincenti,
    dato che lo scarto è SEMPRE presente.

    I ciechi vedono solo il grande scarto, che per altro si verifica abbastanza
    puntuale, ma non si accorgono dei piccoli scarti, che a differenza del grande
    scarto sono sempre presenti. Inoltre il grande scarto è fatto da insiemi
    di piccoli scarti.

    Chi gioca per il ritorno all'equilibrio o è uno che non ha capito niente di roulette
    o è il solito piazzista, perchè il ritorno all'equilibrio in confronto di una qualsiasi
    formazione di scarto sta 1:1000.

    Ci sono sistemi che riescono a cucire insieme i piccoli scarti??? No, sono
    l'unico che è riuscito in un operazione molto complessa, e ci sono riuscito
    per tre semplici motivi. Il primo perché sono cosciente che la massa pari
    è buona solo per i perdenti e gli illusi, e questo porta ad un modo nuovo
    e diverso di ragionare, che non mette al primo posto la chimera di AVERE
    PIU COLPI VINCENTI RISPETTO AI PERDENTI, ma bensì un altro concetto.
    E quando si cambia ottica di obbiettivo, si cambia modo di ragionare e si
    aprono non una ma tante nuove strade.

    Secondo, che non cerco di ristabilire un vantaggio o un recupero il prima
    possibile, ma lo divido in fasi in base ad un rapporto scarto totale/colpi
    giocati, tenendo presente che ho un vantaggio tutte le volte che ho uno
    scarto qualsiasi uguale o superiore a due uscite in più rispetto alla chance
    opposta.

    Il mio gioco non rimane mai a lungo senza ingresso di vincite parziali,
    il che è fondamentale per chi gioca una manovra finanziaria. Ma che noia
    quelli che si ostinano con la novellina che se non vince a massa pari non
    vince con la montante, hanno imparato la filostracca e cercano di convincersi
    perché la loro incapacità non riesce ad organizzare il gioco, quanto sono
    patetici i perdenti.

    Terzo, la formazione di una permanenza è dinamica e non può essere affrontata
    con una manovra statica. Chi si ostina in montanti meccaniche con aumenti
    di posta o diminuzioni in base ad una regola qualunque essa sia, è destinato
    a perdere ( prima o poi). La manovra sarà dinamica nello stesso modo della
    permanenza.

    Forse la maggioranza continuerà col dire che io non ho dato nessun contributo
    a questo forum, ma io vi assicuro che solo con quello che ho detto ho dato
    più contributi di tutti i partecipanti messi insieme.

    Kruger
     
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    Interessante idea

    IL SONNO DELLA RAGIONE
    QUOTE (kruger @ 17/2/2004, 19:58) 
    Non vorrei dare bruschi risvegli ma è da un pezzo che Marigny è stato smontatato.
    E anche la Garcia in tutte le sue derivazioni. Capisco che le pillole di speranza sono ambite come il dopping dagli atleti, ma poi il ritorno alla realtà è più doloroso.

    Prima considerazione abbandonate gli effetti ottici, una qualsiasi figura di 100 boules, ( prendiamo R&N in qualsiasi disposizione), è uguale a 100 rossi (o neri di seguito), ed ha la stessa percentuale statistica di apparizione.

    Preferisco parlare di 1000 boules perché rende meglio l’idea, se uscissero 1000 rossi di seguito, si è portati a pensare che dopo il primo nero la sua figura esattamente contrapposta ovvero 1000 neri ci porterebbe un vantaggio giocandola ( anche di un solo pezzo) , scordandoci così che la figura esattamente contrapposta di compensazione è solo una dei miliardi di miliardi di figure possibili e anche la figura di 999 rossi ed un nero ha la stessa statistica di apparizione, e sarebbe un disastro per il giocatore.

    Ma serve aspettare 1000 rossi ( in statistica qualche miliardo di anni) per verificare l’assurdità del concetto di compensazione di Marigny? No, basta una qualsiasi permanenza di 1000 R&N in qualunque posizione, perché quella è una figura statisticamente esattamente uguale a 1000 rossi e il suo esatto opposto equivale in statistica al verificarsi di una figura di 1000 neri in risposta dei 1000 rossi, per cui per verificare le assurdità Marignane sotto un’ottica realmente statistica, basta pretendere una figura di 1000 boules ( il numero non conta ovviamente) e giocare il suo esatto opposto posizione per posizione.

    Questa operazione ha lo stesso valore matematico statistico di giocare una figura di 1000 neri dopo l’apparizione di 1000 rossi di seguito, dovremmo avere un vantaggi di compensazione.

    Si pensa di avere un vantaggio? No equivale ad un qualsiasi gioco a caso.

    Se non avete ancora capito che l’unica strada è un gioco dinamico che cambia a secondo della formazione della permanenza siete lontani anni luce dalla soluzione.

    Marigny e Garcia in un sito che si chiama roulette professionisti, c’è da sbellicarsi dalle risate, il primo non ha mai vinto niente e per guadagnare un duino faceva il dipendente dei casinò e il collaboratore della revue di Montecarlo ( posseggo la serie completa so quello che dico) il secondo si è mangiato tutto il capitale di famiglia morendo povero e disperato.

    Studiate D’Alost abbinandolo ad un concetto Sadiano di evoluzione della permanenza, se non volete perdere tempo.

    Kruger
     
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    IL BUIO REGNA SOVRANO, MEGLIO COSI'

    QUOTE (kruger @ 6/4/2004, 19:01) 
    Frequento poco questo forum perché chi gioca veramente non ha né il tempo
    e ne la voglia, perchè deve recuperare energie, di collegarsi, e mi chiedo
    come facciano tanti guru del gioco vincente a scrivere così spesso???????

    Il sistema di Gaston è l' ennesima ( e non nuova) frittatina della legge
    del terzo, destinata a perdere esattamente la tassa, e dato che è facilmente
    programmabile sono sicuro che etabeta, pari e dispari o lottomaro non avranno
    difficoltà a testare e poi collocare questo sistema al suo giusto posto.....l'angolo
    delle cose inutili.

    Il Marigny/Trevix è già stato sperimentato e testato in tutte le salse e da anni, ma qui sembra che il tempo sia un'opzional.

    Nessun sistema statico può essere vincente alla roulette. Frattali o geometria
    non uclidea, interpolazioni di derivate etc etc.. sono un modo di rimandare il
    problema, di allungare il brodo, o di fare televendite.

    Già era stato capito da D'Alost, poi da Boutet, V.Bockstaele e Sadia, che
    non si può vincere alla roulette con sistemi statici, ma che la permanenza
    è viva, prende forma e nessuna procedura meccanica potrà mai essere vincente. Loro non vi hanno fornito il sistema ( la pappa pronta fa gola a tanti...) ma le indicazioni sono state formidabili.

    Ci sono due sole strade che portano alla vincita sicura alla roulette:

    1) Il sistema fisico, messo a punto da Thorp/Shannon 30 anni fa e poi perfezionato
    negli anni da una schiera di elettronici, ma destinato presto a finire
    perché è sempre di più a disposizione di imbecilli che ne fanno un uso smodato
    e obbligheranno i Casinò a contromisure ferree come il blocco delle puntate
    fin dal primo giro di pallina.

    2) ( Il sistema che gioco io) Manovra finanziaria su metodo di derivazione
    D'Alost con assecondamento della tendenza. Ovvero lo scarto AMICO.

    L'equilibrio è solo una fase transitoria e che dura assai poco,lo scarto è la regola.
    Il primo colpo di roulette è già uno scarto, il secondo colpo di roulette
    può essere un equilibrio oppure uno scarto, ma il terzo colpo è comunque
    uno scarto. Vi dice niente da un punto di vista matematico questo assioma?
    La certezza dello scarto è sempre presente e continua.


    Comunque vedo che tutti brancolano nel buio e la cosa mi fa molto piacere,
    meno persone arrivano alla soluzione e meglio è, forse sarà egoistico ma
    sono sincero, io la penso così.

    Kruger
     
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    QUOTE (kruger @ 26/4/2004, 22:39) 
    Quello che mi sorprende, e che accade solo qui, è che la maggior parte dei
    partecipanti equivoca sul significato di forum. Sembra che chi partecipa
    debba spiegare dettagliatamente la propria metodologia altrimenti non è
    gradito, non risponde ai requisiti.

    Ergo che la quasi totalità degli iscritti non conosce il significato della
    parola forum e la confonde con un' altra parola latina "officina" che significa
    lavoro di gruppo, laboratorio.

    Sono due cose completamente diverse e fino a che non verrà cambiato il termine,
    sono più in tema coloro che vogliono partecipare a discussioni sulla roulette
    di carattere generale per pura cultura, come il sottoscritto, che coloro
    che intravedono nel mezzo un laboratorio comune.

    Sono sicuro che ci sono altri, che come me hanno risolto da anni il problema
    della vincita alla roulette, e hanno voglia solo di leggere ( e magari scrivere)
    interventi interessanti, come quelli che scrivevano una volta marco1 e
    mailer e che adesso si sono esauriti senza un ricambio degno di nota.

    Posso assicurarvi una cosa, e credetemi che è la pura verità dato che l' ho
    provato personalmente, quando si arriva alla soluzione, e costa molta fatica,
    non solo non la si venderebbe per tutto l'oro del mondo ( scordatevi un venditore
    con la soluzione) ma non si fornirebbe la spiegazione neanche al migliore amico, figuriamoci
    l'ipotesi di renderla pubblica attraverso un sito web a sconosciuti, è follia pura.

    Dare invece delle indicazioni, come io ho fatto più volte, rientra invece
    nello spirito di un forum e nella logica degli scambi interpersonali.

    X Lutrec

    Difficile risponderti con un si o con un no come mi chiedi, perché VB non è
    ipotetico come D'Alost e Sadia, ma precisissimo, e risponderti con un si
    significherebbe che io applico il grande Van alla lettera, cosa non vera.


    Posso risponderti che c' è un contributo di Van Bockstaele nel mio metodo,
    anche se la vera ispirazione base ( più di 25 anni) fa l' ho avuta da Martin
    Gal.

    Molti autori storici sono fondamentali per la stesura del mio gioco, D'Alost
    e Sadia per la loro grande intuizione sulla mobilità della permanenza, Martin
    Gal per la dimostrazione matematica e statistica che lo scarto è continuo e
    sempre presente, Van Bockstaele per i meccanismi di preservazione di parte
    del guadagno e per un suo sistema che considero basilare.

    Ma se considero tutto il loro contributo collettivo, non è che il 20% del
    mio sistema, il resto è farina del mio sacco, e questo proprio per l'errore
    madornale e imperdonabile dei suddetti autori, ovvero la ricerca di più
    colpi vincenti (o di almeno la parità) con quelli perdenti.

    Chiunque parte da questa ottica è destinato ( prima o dopo) a fallire.

    Finchè si ricerca un plusvalore in un sistema che non può darlo si commette
    l' errore di voler scalare un muro di 10 metri con una scala di 5, la scala
    può essere in ottimo stato e molto stabile, ma non ha la lunghezza sufficiente.


    E voglio ricordare che anche la ricerca della parità è in realtà la ricerca
    di un plusvalore, di ben 1,35% per le semplici, ovvero la scala di 5 metri
    appoggiata al muro di 10.

    Cambiare un punto di vista così radicato e inculcato da secoli è molto difficile,
    accade che il soggetto si sforza ma non entra in una logica nuova, che è
    appunto quella di non dare nessun peso a questioni da sempre considerate
    fondamentali, come ottenere più colpi vincenti, o di stabilizzare una permanenza.

    Io ci sono arrivato 25 anni fa e in più di 500000 colpi giocati non ho mai
    perso il capitale (in numero di pezzi) di partenza, ovvero il "salto".
    Cosa che sto quasi aspettando con una certa ansia dato che avevo previsto
    che lo avrei perso un numero medio di volte, e che ormai potrei permettermi
    di perdere anche 1000 volte.

    Kruger
     
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    view post Inviato il: 30/4/2004, 21:32 Citazione



    X Sobolev

    Non nego che la mia presenza sul forum è legata alla possibilità di leggere cose interessanti, le ho lette in passato scritte da marco1 e mailer, penso di leggerne ancora scritte da altri.

    Ma questo non ha niente a che vedere con il mio metodo, posso metterci non una ma tutte e due le mani sul fuoco. Non sono qui per cambiarlo, ne per parlarne.
    Posso parlare però dei concetti di base che mi hanno portato a formularlo.

    Non c’è modo di addomesticare la permanenza, dunque non c’è modo di trasformare la permanenza in un’altra cosa più stabile, è l’errore di Montbrison e di Alyett che hanno interpretato D’Alost in maniera troppo rigida.

    Avrai sempre lo scarto in base al numero colpi giocati con una media molto vicina a quella citata da Martin Gall.
    E non commettete l’errore di Marigny, la gaussiana di distribuzione applicata ai grandi numeri comincia dal primo colpo che giochi, fregandosene di qualsiasi scarto precedente, dunque eventuali vantaggi sono vanificati dalla tassa. Marigny rappresenta tutto ciò che non si deve fare per vincere alla roulette.

    Lo scarto è sempre presente, chiunque giochi una manovra finanziaria deve porsi il problema di non rimanere a lungo senza incassi, deve puntare su fenomeni frequenti, sarebbe assurdo puntare sull’equilibrio, è un evento raro.

    Devono essere cancellate dalla mente le seguenti castronerie : ritorno all’equilibrio, trasformazione della permanenza, limitazione dello scarto.

    Sono tre chimere

    Guarda questa semplice sommatoria della alambert –1-2-3+4+3, 3 colpi persi e solo 2 vinti, risultato un pezzo di guadagno, ovvero vittoria con meno colpi di quelli persi. Questo è l’esempio classico che fanno sempre i sostenitori delle montanti, e invece i denigratori su questo esempio ribattono che non c’è la certezza di sapere quando avverranno i colpi positivi, e che potrebbero verificarsi troppo tardi, a capitale esaurito.

    Obbiezione valida, ma basta allora cercare fenomeni che anche se minoritari si verificano frequentemente. Ci sono, e come che ci sono, mi danno da vivere decentemente da 25 anni.

    La permanenza va osservata così come si presente, è del tutto inutile cercare nella legge delle figure, nei raggruppamenti un risultato diverso dalla permanenza di base, è solo una illusione, il comportamento sarà identico, le modalità di scarto le stesse, è esattamente come una matrioska se trasformi ottieni volumi sempre più piccoli ma le leggi che regolano lo scarto e le frequenze sono identiche.

    X Rosner

    Non hai idea in cosa si perdono quei pochi che hanno sconfitto la ruota, un forum non è tanto diverso da un giocatore che ti racconda una giornata storta al bar del Borgata Hotel.

    Se pensate che sconfiggere la ruota sia recarsi in un casinò e vincere come si preleva ad un bancomat sarà dura, se pensate che sia possibile avere una famiglia crescere figli ed andare al casinò come ci si reca in ufficio...perdete ogni speranza o voi che entrate....

    Non sono qui per questo genere poco stimolante di conversazione, speravo che Lutrec rispondesse.
    Questa notte giocherò a poker, con amici e a casa mia, che c'è di meglio?

    Kruger
     
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    Ancora su significato d forum (lodevole iniziativa, contento di partecipare)

    CITAZIONE (kruger @ 7/5/2004, 17:52) 
    X Costanzo

    Rispondo alla tua domanda, ma ribadisco che sto partecipando ad un forum e non ad un gruppo di lavoro, dunque esprimo solo concetti.

    Sistema di gioco e tecnica finanziaria sono complementari, e l’uno non può fare a meno dell’altro.

    Il fatto ineluttabile che una permanenza non possa essere addomesticata in nessuna maniera, non significa che il metodo da adottare non sia ugualmente fondamentale. Perché il metodo in questione deve proporsi di sfruttare la normale formazione della permanenza.

    Per tecnica finanziaria non si deve capire montante meccanica, ma un recupero che viene suddiviso con un calcolo che tiene conto dei casi sfavorevoli che si sono presentati, e con accantonamento di parte dell’utile tutte le volte che il colpo è vincente ( ovvero una parte per il recupero e una parte per il guadagno), è una tecnica in parte ( minoritaria) figlia di Van B.

    Quello che invece è inutile è la ricerca affannosa di più colpi vinti rispetto a quelli persi, ovvero la vincita a massa pari, o la chimera del ritorno all’equilibrio
    ( che non può esistere in un sistema con una tassa in percentuale ), tali preconcetti hanno fatto si che gli occhi sono incapaci di vedere l’ovvio.

    La prima cosa che si deve chiedere chi adotta una tecnica finanziaria è quanto è stabile il metodo di gioco scelto. Deve rinunciare ad una osservazione della permanenza in termini di frequenza o di apparizione dell’evento prima o poi ( concetto stile Garcia), per adottare il concetto di stabilità, attenzione a non fraintendere, questa stabilità fa già parte della permanenza naturale, nessuna ipotesi di trasformazione.

    Ipotizziamo di giocare su una chance semplice qualsiasi, quello che spaventa il giocatore accorto non è il fatto che escano 30 rossi consecutivi quando lui sta giocando a nero, questo è un problema per l’incapace che sta adottando una montante violenta, il vero problema è che dopo quei trenta inizi veramente un periodo di scarto serio, impedendo qualsiasi recupero.

    Ripeto ancora una volta, il ritorno all’equilibrio non esiste in un gioco a tassa, anche se dopo 10000 boule i neri equivalgono i rossi perfettamente, non è un ritorno all’equilibrio ma la perdita di 135 pezzi.

    Quanto dura l’equilibrio rispetto allo scarto? Considerando come scarto anche il minimo scarto?


    Una delle risposte più stupide che si possono dare in materia di roulette è che lo scarto equivale l’equilibrio, che sono speculari, per togliersi ogni dubbio in proposito chiunque può costruire un grafico dando un valore positivo ad una chance e un valore negativo alla chance opposta e integrare la sommatoria.

    Conterà poi i punti che passano per lo zero e li confronterà con tutti gli altri punti.

    Lo scarto sarà presente per il 95% del gioco. La stabilità naturale della permanenza è questa, la certezza che il gioco si svolge essenzialmente scostandosi dal punto zero.

    Il sistema deve svolgersi contro un unico nemico, il punto zero, perché questo è minoritario in maniera assoluta e costantemente, si possono esaminare anche miliardi di boules.

    Ovviamente è l’opposto di Marigny per cui penso che molte cellule grigie intossicate non riusciranno a sviluppare il gioco su un concetto simile.

    Sapete cosa rispondono molti di coloro che hanno notato una simile certezza? Che hanno provato a sfruttare il concetto di scarto ma che il risultato è sempre la perdita della tassa.


    E come potrebbe essere diversamente? Cosa ci possiamo fare se 18 numeri sono meno di 19? Coloro vogliono riscrivere tutta la scienza conosciuta da Copernico in poi e non si accorgono che se fosse possibile la vittoria a massa pari non sarebbero neanche nati perchè non esisterebbe la gravità terrestre, la natura si basa sul rispetto del concetto di maggiore e di minore. Da tempo ho smesso ogni dialogo ludologico con i “bambini” della massa pari, eppure ci sono molte persone intelligenti e preparate tra di loro, ma sono completamente illuse, un giorno di questi partiranno alla ricerca del Santo Graal.

    Spesso siamo di fronte ad un modo di pensare così arcaico e preistorico che è difficile far intravedere una soluzione, che è lì su un vassoio d’argento, alla portata di tutti. Se si pensa che c’è chi gioca sui pieni esponendosi al raddoppio della tassa, si capisce che intorno ai tavoli il dilettantismo regna incontrastato.

    Ma chi affronta in termini professionali la ruota deve sapere che potrà passare anche un mese in passivo, dunque occorre capitale e sacrificio.

    Kruger


    CITAZIONE (kruger @ 8/5/2004, 11:44) 
    Ho la conferma che gli interventi vengono letti superficialmente, altrimenti non mi spiego il perché viene asserito che io non ho detto niente, a me sembra di avere detto troppo.

    Comunque non mi sembra il caso di fare troppo le “signorine ” con il cattivone Kruger che offende a destra e sinistra, non sono mai stato offensivo con nessuno, dico semplicemente quello che penso, e quello che penso è che molti “ignorano” le cose come stanno , le prove sono in quello che leggo, non dovrei dirlo?

    Però il motivo per cui sono sul forum è anche perché ho letto (ormai mesi fa), interventi veramente degni di nota da parte di marco1, FM, lutrec, antonio, e mi sarebbe piaciuto partecipare a qualche discussione interessante.

    Marco1 non da segni di vita, idem per lutrec, in quanto agli altri citati scrivono ogni tanto due righe ma prive di filosofia, di opinioni, che sono la cosa che mi interessa, per cui credo che discussioni non se ne faranno, e non ho motivo di continuare, io non ho bisogno di parlare di procedure, non è argomento di un forum,possibile che non sia chiaro.

    Chi vuole metodologie, cosa c’entra un forum di discussione? Il forum di discussione è per chi vuole parlare di confronto di modi di pensiero.

    Se poi si pensa che la filosofia di gioco, oppure chiamiamoli concetti di base, non siano importati, io rispondo che mancherebbero proprio i fondamenti, perché nulla è più importante di un concetto di base, costruire su sabbie mobili è impossibile.

    Per il resto di quello che leggo stendo un velo pietoso, si passa da chi afferma che non è possibile nessun tipo di vincita a chi si reca al casinò come a fare un prelievo in banca, cose da far piegare dai crampi allo stomaco dalle risate, strappare il rendimento annuale al casinò è il pane più difficile da guadagnarsi che possa esistere.

    Per questo ribadisco spesso che la massa pari è l’errore peggiore in cui può incorrere chi progetta uno schema di gioco avviato al professionismo, è la perdita di tempo principe. Per cui il primo concetto deve essere : gioco della domenica, oppure gioco per professione ?

    Se l’interesse è il primo allora la massa pari è la cosa migliore, perché il giocatore sarà avviato a pagare il suo divertimento con il prezzo della tassa, ed è un prezzo giusto per pagarsi un divertimento.

    Ma se l’interesse è il secondo, ovvero gioco per professione, la massa pari è una perdita di tempo e denaro.

    E mi sembra che il titolo di questo forum sia roulette professionisti, oppure ho letto male?

    Mi rendo conto, leggendo gli interventi, che io ho visto più cose di tutti a spasso per i casinò di mezzo mondo, e posso anche raccontare cose che la maggior parte non immagina nemmeno.

    In quanti sanno che in questi ultimi tempi in Australia ci sono molti giocatori che usano l’elettronica per giocare alla roulette fisica? Nei prossimi anni scoppierà un caso internazionale a questo proposito, potete salvarlo questo mail per ritirarlo fuori tra quattro o cinque anni e dire , caspita se aveva ragione.

    Ho passato un pomeriggio ad Hobart, a fare prove su una roulette professionale a casa di un giocatore che sfrutta il calcolo delle velocità tramite microcomputer e ho dovuto ricredermi su quello che pensavo, anche se io non userei mai simili mezzi, sono una truffa ai danni del casinò. E poi prevede che uno sia un vero cervellone , perché costruirsi una simile attrezzatura vuol dire essere da anni nel settore elettronico-informatico, dato che in vendita ci sono solo bufale colossali, marchingegni buoni per il gioco a caso ( come accade per i sistemi, in vendita c’è solo il nulla assoluto.)

    Mi meraviglia anche che FM esprima concetti che non ci sono giocatori di professione nella roulette, siamo in molti invece, certo il numero non è confrontabile con i professionisti delle carte.

    Kruger
     
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    QUOTE (kruger @ 10/5/2004, 23:15) 
    Leggo molte polemiche gratuite

    Uno dei miei concetti espressi molto chiaramente è che chiunque possiede un sistema realmente valido NON lo mette in vendita, e inoltre, che io non sono contattabile in nessuna maniera ( tutti lo possono verificare), ma coloro che stanno su un forum solo per dare sfogo al loro ciclo mestruale ( non c’è altra spiegazione..) mi accusano di essere un venditore.

    Spiego, poi, che ci sono realmente giocatori che vincono con attrezzature elettroniche, perché l’ho verificato personalmente e non per sentito dire, che nonostante la stima per Thorp,( per informare correttamente il libro di Thorp in questione è the mathematic of gambling) io lo ritenevo impossibile ma mi sono ricreduto solo davanti ad una dimostrazione privata, allora mi si accusa di voler vendere o sponsorizzare i venditori di congegni, quando invece ho ribadito che in vendita ci sono solo PATACCHE per i soliti polli, ma non c’è di peggio di chi scrive senza attivare il cervello.

    Ho citato una intera vita di giocatore, con un calcolo molto vicino al reale di circa 500000 colpi di permanenza, solo perché io non ho statistiche al pc ma la mia prova sul campo finisce con essere anche un ottima statistica, ed era un dato solo tecnico, e viene preso ed analizzato come mitomania.

    Spiego, e mi sembra in maniera molto precisa, cosa sia per me il significato di forum, e cosa viene fuori ? Che mi spaccio per maestro.
    Forse mi sbagliate con qualcun altro, i maestri spiegano il loro metodo, io no, e non faccio parte di nessun gruppo di lavoro, ribadisco sto solo frequentando un forum dove si dovrebbe ( ma non si fa) parlare di concetti che riguardano la roulette.

    L’ unica ipotesi possibile in base a tutto quello che leggo è che l’ITALIANO in questo sito, è una lingua sconosciuta ad alcuni

    Metto le mani avanti, non sono un terrorista islamico, dato che quella sarà la prossima imbecillaggine che dovrò leggere su di me.



    X Lutrec/renoir

    Van B, è stato sicuramente uno dei grandi maestri che ha parlato più chiaramente. Niente ipotesi ( anche se importanti) come D’Alost o Sadia, ma schemi e teorie molto precise e dettagliate. Non conosco gli esisti delle sperimentazioni, e se ci sono state, di tutti i suoi lavori, anche perché ha molto spaziato, è passato dalla ricerca dell’equilibrio a quella dello scarto.

    Per quanto mi riguarda ho attinto ( solo filosoficamente) dalla contro-gardner, e in parte dalla manovra finanziaria esposta nella “soluzione dell’equazione scarto-equilibrio”.
    Ma ho letto con molto interesse anche il gioco paradossale . Spero di poter discutere con te del grande Van, sicuramente interesserà anche ad altri.

    Martin Gall è il primo che ci invita a osservare la permanenza così come è perché già quello è metà del lavoro. Lo scarto è costante, e quando una cosa è costante si possono fare molte ipotesi valide.

    Di mio ho aggiunto due concetti base, la partita infinita e minori pezzi vinti necessari rispetto a quelli persi per ottenere l’utile( l’anti-massa pari).

    La partita infinita perché giocando tutti i giorni per più di 200 giorni all’anno, il concetto è totalmente diverso da chi si reca episodicamente, è più facile diluire il gioco in modo da dividere il passivo creato dagli eventi negativi sui colpi a venire, la ricerca di un risultato a breve termine non può che innalzare troppo la posta.

    I colpi che finiscono su un asse ipotetica dello zero sono i miei unici VERI nemici.


    X Edo

    Non voglio generare indovinelli con quello che ho detto, chiarisco subito che non mi sono mai collegato con altri nomi, dunque non posso essere nessun altro che me.
    Il termine cicli chiusi non mi è molto chiaro, a meno che non si intende l’intervallo di un ciclo del terzo, tipo 37 numeri per i pieni, oppure 12 per le terzine etc…

    Io gioco solo le semplici, la mannaia della tassa in un gioco vero, continuato, è un peso enorme, non è conveniente impostare un gioco contro il 2,7%.
    Il mio gioco è l’opposto di un ciclo chiuso è sempre aperto, gli utili vengono da un accantonamento parziale, di una partita che dura sempre.

    Però esprimi un concetto che è esattissimo, si deve contare su eventi che si verificano naturalmente in ogni permanenza, ed è la formazione di un qualsiasi scarto, anche di bassa entità .

    Qualcosa su cui contare in maniera sicura, il cui unico nemico ( e dunque scarto negativo) è rappresentato solo dai colpi sull’asse dello zero algebrico.

    Ti invito a prendere conoscenza della filosofia espressa dalla contro-gardner ( chissa se FM ha testato anche quella????) per avere un’idea ( ma solo il concetto) di quello che voglio dire.

    X Costanzo

    Buon modo di ragionare, sei acuto, considera che un'asse si può spostare nello spazio, e quella dell'equilibrio non fa eccezione.

    Tieni presente un altro concetto, nessuna chimera di più colpi vinti rispetto ai persi, non è quello l’importante su cui contare, ma gli eventi che si realizzano sicuramente, l’1,35% lo lasciamo volentieri al banco.

    Io uso una manovra in perdita, molto lenta perché aumento il numero dei recuperi in base ai colpi negativi.

    Kruger
     
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    QUOTE (kruger @ 17/5/2004, 22:30) 
    In un gioco professionale la partita è sempre infinita (intendo l’infinito come Paul Bowles , naturalmente, poiché non sappiamo quando moriremo….) a maggior ragione deve esserlo in senso tecnico, e di conseguenza, la manovra diviene essenziale e non può che attingere in parte da Van B ( ma l’ho già detto).

    E’ un grave errore pensare di anticipare il dinamismo della permanenza, occorre solo classificare questo dinamismo all’interno di una frequenza periodica , quello è possibile perché viene dall’osservazione media delle permanenze passate, è un po’ il concetto degli studi di Gann sulle dinamiche delle oscillazioni in borsa, ma senza le proiezioni, che sono inutili.

    La pretesa di voler capire quale direzione prenderà lo scarto o l’equilibrio anticipandoli in base ad osservazioni o calcoli è VANA, altrimenti Van B avrebbe già risolto tutto nella soluzione dell’equazione, invece è l’inseguimento stesso che introduce un altro fattore di scarto ( lo scarto dell’anticipazione dello scarto).

    Per ottenere utili alla roulette, due soli concetti sono necessari, la certezza del piccolo scarto, nonché del grande scarto, ed una manovra che sappia cogliere questa certezza, anche dopo periodi di perfetto equilibrio, perché tali periodi non possono durare a lungo.

    Io ho scritto una frase che riassume tutto: i colpi sull’asse dello zero sono i miei VERI nemici.
    Quel veri in maiuscolo era per far capire che sono quegli eventi che debbo subire completamente, senza possibilità di appello, ma ci sono altri nemici i quali sono inevitabili, perché sono le perdite necessarie per raggiungere i colpi attivi.

    Nella Garcia il nemico Vero è la figura di 4, ma sono nemiche anche altre figure che generano dei colpi persi, ma lo sono in maniera meno importante in quanto precedono un colpo di attivo.
    Ovviamente cito la Garcia solo per far capire il concetto.

    La cantilena vecchia come matusalemme che ogni manovra è uguale al gioco a massa pari ( come passano invano gli anni.... ), appare matematicamente idiota se viene fornita una frequenza. Se posso contare su una frequenza, anche minoritaria, la manovra è matematicamente vincente e dimostrabile anche da un bambino, naturalmente parlo di una manovra a ripartizione.

    Ed io posso contare su una frequenza statistica CERTA, perché la macchina che produce equilibrio costante non esiste e non esisterà mai.

    Da tenere presente che, anche la distanza tra loro dei punti che intersecano l’asse dello zero, raccontano cose importanti.

    Kruger

    QUOTE (kruger @ 21/5/2004, 21:53) 
    L’ho già ripetuto più di una volta lo faccio per l’ultima, visto che la noia incombe mortale per ciò che leggo (..lutrec dove sei???), vittoria con manovra e vittoria a massa pari sono concetti matematici opposti, che prevedono due progetti diversi, la ricerca di uno porta lontanissimo dall’altro.

    La vittoria a massa pari necessita di più colpi sul banco ( illusione allo stato puro), la vittoria con manovra necessita di una frequenza anche minoritaria ( ma sapete cosa vuol dire minoritaria????) purchè stabilita nel PROGETTO di manovra ( qualcuno la chiama aspettativa) con la condicio sine qua non che si verifichi realmente la frequenza in oggetto.

    Posso dimostrare matematicamente in qualsiasi momento la vittoria con una manovra a ripartizione anche con una frequenza minoritaria, ma anche lo stesso Dalla Moglie l’ha già fatto.

    La questione cruciale è che c’è chi non crede che sia possibile contare su una frequenza anche se minoritaria ( ma sono problemi suoi, solo perché non c’è riuscito sentenzia cavolate, la volpe e l’uva insegna molte cose….)

    Un pochino di matematica applicata non farebbe male e se dico frequenza minoritaria come può essere confusa con la massa pari? Ma nemmeno alle elementari…..eppure Dalla Moglie aveva fatto un bello schema a prova anche di…….ma non è bastato.

    Chi obbietta su tale concetto può solo dire che, nella pratica non si possa contare sull’evento periodico che ci si aspetta, ma allora non si contesta più la manovra in quanto tale, ma il procedimento su cui è applicata.

    SEPARARE i concetti è d’obbligo se non si vuol scadere nelle solite fregnaccie imparate a memoria dall’incapace di turno.

    Ma io non solo ci conto, ma ci lavoro da anni e continuerò a farlo anche per i prossimi, almeno fino al momento in cui la roulette produrrà solo colpi sull’asse dello zero algebrico (cioè MAI)

    C’è una tale ignoranza ( nel senso di non conoscere…) in materia di manovre che effettivamente un po’ di studio di Van Bockstaele e Della Moglie non farebbe male a molti.

    Kruger
     
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    QUOTE (kruger @ 29/6/2004, 18:02) 
    X gp61


    Tieni presente che nessuna manovra da sola potrà essere bastante. Per avvicinarti al concetto di ripartizione in base al rapporto scoperto/aspettativa, posso consigliarti il testo di Della Moglie sui giochi da Casinò, che spiega una manovra finanziaria a ripartizione applicata ad un suo sistema (non vincente) sulla figura di tre.

    Poi ognuno può apportare le sue variazioni e personalizzazioni.

    Ma tutto ciò da solo equivale a giocare a massa pari, perché i benefici saranno azzerati dallo scarto elevato che prima o poi in un gioco continuato arriva.

    Due concetti sono i grandi nemici del giocatore : la montante a regola fissa e la massa pari, il primo passo è cancellarli dalla mente, e sostituirli con manovra dinamica e frequenza dell’evento.

    La roulette è matematicamente imbattibile, pur attenendosi ad un vantaggio onesto sulle semplici impedisce qualsiasi possibilità di vantaggio in un gioco continuativo ( a meno di non utilizzare metodi da truffatori come calcolatori applicati alla roulette fisica), dunque se vuoi ottenere dei vantaggi devi muoverti accettando quel -1,35%, e sostituire il plusvalore dell’evento (adatto solo agli illusi, o ai giocatori della domenica), con una frequenza minoritaria, perdente ma stabile.

    Una volta che il tuo gioco si avvale di un evento stabile, puoi applicarci una manovra dinamica .

    L’unico evento stabile possibile è la tendenza della roulette a creare piccoli e medi scarti, ( il giocatore inesperto vede solo il grande scarto, che in realtà è una sommatoria) infatti non esiste una permanenza che permane sull’equilibrio algebrico durante il suo sviluppo.
    Kruger

    QUOTE (kruger @ 3/7/2004, 17:17) 
    Per 8ecavalli

    La mia posizione sul significato di forum diverge da quella della maggioranza, che intende il forum come un gruppo di lavoro collettivo dove chi viene spiega il suo sistema, magari costato anni di fatiche, per me il forum è solo un ambiente di discussione su logiche di gioco. Ma a parte marco1 che citi anche tu e che scrive raramente e lutrec, non ho letto interventi interessanti, c’è molta banalità a giro.

    Non conosco questo Sergio nè il sito citato, ma è probabile che in diversi arriviamo alle stesse conclusioni anche senza conoscersi.

    Non potrà servirti a niente la figura di tre se non per confermarti la filosofia che l’equilibrio non esiste, ma su tre colpi non è sfruttabile in nessuna maniera.

    Quello che posso consigliarti è di dare un valore 1 ad una chance e –1 all’altra, poi di elaborare così le permanenze di studio, mettendo a grafico la somma algebrica che si sviluppa.
    Questa semplice operazione ti aprirà una finestra su molte considerazioni, osserverai gli scostamenti dall’asse dello zero ( è lì il nocciolo della questione).

    Non ascoltare chi mette in relazione la massa pari con una frequenza minima certa, e reputa impossibile l’una in funzione dell’altra, non ha capito niente e non lo farà mai, alcuni sono talmente ciechi che se anche avessero la soluzione su un vassoio d’argento non la vedrebbero, l’unica possibilità di guadagno è accettare di convivere con il – 1,35%, ma parlo di un gioco professionista, per il divertimento la massa pari è l’unica via e a patto di usare cifre basse, ti compri un po’ di emozioni pagandole un prezzo giusto, ma a me non è mai interessato il goco fine a se stesso, non mi emoziona neppure, per me il casinò è solo un mezzo per guadagnare abbastanza bene, e dopo tanti anni è una certezza.

    Però afferrare questa frequenza minoritaria ma sicura, costa in termini economici, dunque il capitale necessario in numero di pezzi è abbastanza elevato dato che si possono instaurare anche degli equilibri assoluti che durano per molti colpi e qui entra in gioco la manovra che deve essere poco espositiva, poi tutto rientra sempre nella legge dello scarto, perfetta, puntuale, benedetta da me che è la mia fonte di guadagno e maledetta dalla maggior parte dei giocatori che ci giocano contro.

    Kruger
     
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    Senza speranza: come detto da antonioo se si da peso alle cavolate di cliff e nessuno si interessa o collabora apost come questo... come dicevo, senza speranza!



    QUOTE (kruger @ 5/7/2004, 22:38) 
    Per Ping e 8ecavalli

    Come ho già più volte affermato io non ho messo a punto un metodo che ricercasse più colpi del banco e neanche uguali, accetto e convivo con il limite statistico di –1,35%. Anche il differenziale, come tu sicuramente sai caro ping, è una soluzione inutile, prima o poi ti ritrovi ( in un gioco continuato) con centinaia di colpi di scarto.

    Il mio scopo invece è non avere mai uno scarto troppo elevato per poter applicare una manovra a recupero differenziato, infatti la questione sta tutta su poter contare su un numero di colpi attivi necessario e sufficente, cosa che con la roulette è possibile giocando proprio sullo scarto dato che l’equilibrio
    ( che in questo caso rappresenterebbe il mio scarto nemico) non va mai oltre un certo punto.

    Chi afferma che equilibrio e scarto sono i rovesci della stessa medaglia non conosce l’andamento della roulette, anche quando si raggiunge l’equilibrio perfetto lo si fa attraverso una serie di scarti contrapposti.

    Questo Sadia l’aveva già intuito in modo perfetto, solo che non è riuscito a sfruttare praticamente la relazione che esprime molto bene nel suo libro: i passaggi da nero a rosso e viceversa statisticamente si equivalgono, solo che per la legge delle figure esse si succederanno ripartite in base alla ben nota relazione, dunque l’andamento normale sarà di conseguenza lo scarto, dato che è impensabile che le figure si succedano in modo speculare, al massimo può accadere ciò solo per un numero limitato di colpi.

    Ma chi si è avvicinato di più alla soluzione è Van Bockstaele, che con la contro gardner riesce quasi a imbastire un sistema vincente, ma io credo di essere uno dei pochi che ha intuito il nocciolo della faccenda.

    Esiste un solo asse di equilibrio algebrico?? No, ne possono esistere di infiniti se il gioco è continuato, sono io che decido quando azzerare e ricominciare il conteggio. Se considerassi un solo asse di equilibrio e ricercassi lo scarto sarei costretto a giocare sempre sulla sortante e non avrebbe senso.

    Il mio consiglio di attribuire un valore unitario opposto ( R valore 1, N –1 per esempio) e di monitorare a grafico la somma totale che via via si forma, non è per una applicazione immediata ma per visionare un dato di andamento, indispensabile per arrivare ai concetti, si ottengono delle informazioni importanti come il numero dei colpi sull’asse dello zero rispetto a tutti gli altri .

    Quando, 8ecavalli dici che hai tentato di inseguire lo scarto ma i colpi attivi sono stati poi azzerati dai colpi persi, citi una situazione che in se non è un problema ( a meno che tu non voglia vincere a massa pari ma allora è meglio che tu lasci perdere), il problema sarebbe non avere colpi attivi per un numero superiore a quello ipotizzato dalla manovra, che potrei definire come scarto negativo massimo sopportabile ( è ovviamente un numero dipendente dalla manovra che si è progettato).

    Chi aspira al successo deve abbandonare il tarlo dei colpi vincenti superiori o uguali al banco, e definire un gioco che si accontenta di un numero inferiore di colpi vinti, e anche quando questi non sono pari all'aspettativa, occorre diluire il deficit su altre partite future, finche la somma globale rientra nella ripartizione e di conseguenza anche l’utile.

    Kruger

    QUOTE (kruger @ 11/7/2004, 22:31) 
    per 8ecavalli


    Come ho detto fin dall'inizio, non vorrei scendere sul terreno delle applicazioni pratiche.

    Il mio consiglio era per prima cosa l’osservazione di un grafico generale di una permanenza reale, poniamo un mese di gioco, circa 3000 colpi,senza fare altro.

    Se attribuisci +1 a R, e –1 a N, avrai una serie di +1 e –1 che si succedono al posto dei colori. Se dal secondo colpo in poi esegui la risultante della sommatoria che si forma, dopo ogni colpo avrai una situazione con un risultato continuo che può essere 0 o diverso da zero, non ha importanza se positivo o negativo.

    Se poni le sommatorie / numero di lanci, a grafico, questa osservazione ti fornirà delle indicazioni base, che saranno ripetitive in qualsiasi permanenza tu stia osservando, e questo è il primo dato importante.

    Ricaverai il rapporto tra il numero degli zeri e il numero dei colpi diverso da zero, e le distanze della ripetizione dello zero, che in realtà sono la frequenza e la durata dello scostamento dall’equilibrio.

    Lo scopo è cogliere parte della tendenza che ha la permanenza di scostarsi dallo zero.

    Non è certo la prima volta che si cerca di cogliere questo scostamento, consiglio di leggere allo scopo il metodo contro gardner di Van B e il metodo golden di Paludi.
    Solo che ambedue i metodi ricercano il plusvalore sul banco, ovvero di ottenere più colpi vinti che persi. Questa ottica chiude la porta ad un modo diverso di guardare lo stesso grafico.

    Io non aumento ne diminuisco niente in base all’andamento, l’andamento è una cosa a se, e mi fornisce solo dei colpi attivi o passivi.

    Io ragiono solo sui colpi attivi e passivi in termine di manovra, non di colori o come li sto ottenendo.

    Ma senza lo studio dell’andamento dei grafici è difficile che venga in mente il modo di cogliere una frequenza il più possibile presente.

    Qualsiasi gioco verrà imbastito perderà sempre l’1,35%, ma la distribuzione cambia molto a seconda del gioco. Puntare sull’equilibrio porta ad esporsi a grossi scarti prima di rientrare nella perdita del solo 1,35%, mentre puntando sullo scarto potremmo ottenere la solita perdita dell’1,35% passando per scarti ( dati dall’equilibrio) meno pesanti.

    E’ evidente poi che se io applico una manovra dinamica che tende a recuperare, per esempio, un deficit del 5%, verrà il momento dell’attivo ( 5-1,35 = + 3,65 ).


    Ripeto un concetto base, scarto ed equilibrio non sono equivalenti in termini di presenza, a questo riguardo consiglio Sadia, non per l’applicazione dei cicli
    ( inutili) ma per lo studio perfetto sulla permanenza. Il concetto di distribuzione non ha niente a che vedere con il plusvalore.


    X unione36

    Io gioco una partita aperta, con una permanenza personale che posso giocare a qualsiasi roulette in qualsiasi casinò in qualsiasi momento.


    Kruger
     
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    CITAZIONE (kruger @ 28/7/2004, 18:41) 
    Xping

    "Morale : non ho certezze"


    Potrei sottoscrivere in pieno il tuo concetto per la maggior parte delle cose, tranne che per la roulette. Una certezza c’è: qualunque sia la tua metodologia di gioco, a massa pari perderai ( in un gioco da professionista) l’1,35% sulle semplici e 2,7% sulle multiple. Se parti da questa certezza hai una possibilità di arrivare ad una soluzione, se lasci aperta anche l’ipotesi della vittoria a massa pari, la tua ricerca si impantanerà sulla via degli alchimisti alla ricerca della vita eterna, o delle seghe mentali, per essere meno filosofico.

    Stessa cosa dicasi per il gioco che utilizza martingale o montanti violente, sono perfettamente uguali alla massa pari, dato che inevitabilmente e puntualmente arrivano al salto ( parlo sempre di un gioco continuativo, il domenicale appartiene ad un’altra razza…).

    Per ottenere risultati occorre concentrarsi su poche vie, perché il considerarle tutte è un tale impiego di energie che non basterebbero mille uomini per mille anni, in più se la via è anche fantascienza, lo spreco è totale.


    X il forum

    Non sono un matematico e non sono neppure laureato, ho un diploma in ragioneria ottenuto 30 anni fa che grazie all’esistenza dei casinò non ho mai usato, dunque quello che dico farà meno effetto del titolato di turno, ma per quanto mi ricordo i concetti statistici sono una cosa e quelli matematici del calcolo esatto un’altra, o per meglio dire la statistica è la scienza che si occupa dei fenomeni nel suo insieme, ed è dipendente dai dati raccolti, mentre la matematica è la scienza esatta dipendente solo dal calcolo puro.

    Per cui i due concetti, che taluni vogliono porre in contrasto, ovvero l’impossibilità matematica della vittoria alla roulette e il comportamento, invece mediamente ripetitivo ( il mediamente è d’obbligo) delle permanenze che si evince dalla statistica, non sono affatto in contrasto.

    Il concetto che è impossibile vincere matematicamente alla roulette è valido solo per la massa pari, infatti la matematica non può che occuparsi del calcolo della probabilità per qualsiasi enunciato riguardante il gioco, e il calcolo probatorio riguarda SOLO la massa pari, e la statistica non può che confermarlo con l’analisi reale dei dati, dunque nessun contrasto tra i due, la vittoria a massa pari è impossibile sia matematicamente che statisticamente.

    Però la statistica è di immenso aiuto per chi cercherà di vincere alla roulette con una metodologia che comprende una manovra finanziaria, già una manovra che tende a vincere il 2% dei colpi totali giocati è vincente dello 0,25%, e questo è un dato matematico.

    Cosa ci dice la statistica? Che una permanenza sufficientemente lunga sarà una figura diversa da un’altra permanenza di uguale proporzione, ma ambedue avranno più o meno le stesse modalità di distribuzione, e dove c’è un comportamento ripetitivo ci sono anche i margini per stabilire una metodologia di gioco.

    Dunque il giocatore intelligente non si dedicherà alla ricerca di una frequenza uguale o addirittura maggiore del banco, ma cercherà la frequenza più STABILE e applicherà una manovra a ripartizione e a bassa esposizione.

    La difficoltà risiede ovviamente nell’isolare l’evento stabile, ma in questo vi posso dire che la tendenza a formare scarti di modeste entità è l’evento più stabile in ASSOLUTO che potete trovare.


    Kruger


    CITAZIONE (kruger @ 30/7/2004, 21:15) 
    x Pavonis

    Devi rivolgerti ad un mago, mi sembra che qualcuno ci sia sul forum. Il concetto di entrare in un casinò come in una banca a ritirare il gruzzolo è fantascienza.

    Non posso aiutarti, il mio gioco può risultare in passivo anche per alcune settimane, a me quello che interessa è il guadagno alla distanza, a te serve un miracolo.


    x FM

    Il concetto matematico, in un mondo mortale, va inteso compatibilmente con il numero MATEMATICO degli eventi necessari per attuare il suo compimento.

    Non discuto che il bilanciamento ed il pareggio delle chance, e di conseguenza la perdita della tassa in proporzione ai numeri, a volte elevatissimi, di boules per ottenerla, sia matematicamente certo, anzi lo ripeto continuamente, è il de profundis per la massa pari e i seguaci di Marigny.

    Ma l’utilizzo di manovre sposta completamente l’ottica, la vincita matematica diviene certa, solo deve essere compatibile con l’ipotesi di salto ( che in manovre a ripartizione è di poco più espositivo di una massa pari). La matematica ci dice che è possibile che escano 37 numeri diversi in 37 boules, ma ci dice anche in quante boules questo è possibile, e di conseguenza ha poco senso usare la matematica per spiegare ipotesi che sono più lontane dell’implosione del sole e molto più remote (dimostrato) di una collisione distruttiva del mondo con un asteroide.

    Può risultare strano ma è matematicamente più probabile la fine del mondo che 37 numeri diversi in 37 boules.

    L’evento contro cui gioco io ( permanenza in equilibrio assoluto e continuo) non si è mai verificato, e non si verificherà mai in un arco temporale di diverse vite, anche se è matematicamente possibile.

    Kruger


    CITAZIONE (kruger @ 3/8/2004, 08:52) 
    x Greenpeace

    Non hai capito, io affermo ( ma è un dato di fatto basta verificare) che sono le boules occorrenti per una compensazione di un solo pezzo, ad essere il
    de profundis del Marigny, perché saranno in media in un numero tale da pagare la tassa.

    Naturalmente ciò è valido in un gioco sui grandi numeri, continuato, un professionista vede 1 milione di boules nell'arco della sua carriera.

    Un altro errore madornale commesso dai seguaci del Marigny, è supporre che il comportamento di gruppi o agglomerati sia diverso dalle chance pure. E’ esattamente lo stesso, ma diluito in base alla probabilità di comparizione. Il gruppo di quattro contro il gruppo di 5 e superiori si comporterà esattamente come il gruppo di due contro quello di tre e superiori, ma tutti faranno ( nei grandi numeri) esattamente come il R&N allo stato puro.

    Il comportamento è dato solo dalla percentuale di probabilità, se ambedue hanno il 50%, sarà esattamente uguale a qualsiasi altro 50%.

    Comunque, il Marigny è un ottimo sistema per il giocatore della domenica, non si farà troppo male ed è quello che conta per un non professionista.

    Kruger


    CITAZIONE (kruger @ 28/8/2004, 12:42) 
    L’oceano del nord della Francia mi rilassa, i casinò, eccetto qualcuno, non sono affascinanti, ma le scogliere, il verde che lambisce quasi il mare e la temperatura tiepida, un vero paradiso.

    Leggo adesso qualche post arretrato e devo dire che questo forum in certi periodi è proprio interessante, in questo caso grazie a Ping e FM che, anche se in sfumata contrapposizione, intervengono su concetti interessanti.

    La roulette è un buon produttore di numeri casuali ( perfetto non può esserlo, qualcuno più istruito di me, potrebbe spiegare l’influenza dell’attrito variabile nel moto dei corpi in scorrimento…e la perfezione va abbondantemente a farsi benedire), ma si può dire a grandi linee che è un produttore di numeri casuali.

    In quanto al passato, direi che esiste solo il passato dato che il futuro è un’ipotesi, ed il presente nell’istante della percezione è già passato, (è matematica quello che affermo e non filosofia), dunque il passato è l’unica cosa che abbiamo.

    Il passato non influenza il colpo nuovo di roulette, verissimo, ma chi è che richiede un simile servizio? Solo chi gioca sui ritardi. Il passato deve servire soltanto ad analizzare il comportamento della macchina.

    Quando affermiamo che la terra gira e domani sorgerà il sole, lo facciamo solo ed esclusivamente in base alle osservazioni del passato, perché la fisica ci dice che ciò potrebbe anche interrompersi, ma la statistica (passato) ed il calcolo delle probabilità ( passato anch’esso) ci forniscono una buona base per affermare con un largo margine di sicurezza statistica che domani sorgerà di nuovo il sole.

    Il passato serve esclusivamente per analizzare, comprendere ed infine capire, vi sembra poco??????

    Guardate il comportamento della roulette, e la sua impossibilità a produrre equilibrio costante continuo, e vincere diverrà più semplice.


    X 8ecavalli

    Bene che alcuni miei concetti ti abbiano stimolato, ma in quanto alla manovra ne ho parlato eccome, ho citato da subito Dalla Moglie ed il suo sistema sulla figura di tre, perché quella filosofia di manovra è quella che adotto. Mi sembra che il concetto di manovra che accenni nel post sia fortemente espositivo.

    Poniamo di giocare un sistema statico, il giocatore gioca costantemente R-N, giocherà così una colonna filtro abbastanza interessante perché riproduce in scala l’andamento ad onda di frequenza.
    Il giocatore NON DEVE tenere conto dei colori e valuterà solo i colpi vinti e quelli persi, lui ha la certezza che perderà l’1,35% ma sa anche che gli spettano circa 49 colpi attivi su 100, che possono essere 490 su 1000, o in qualsiasi maniera intenda una tabella di marcia.

    Si introduce così un concetto di aspettativa che può essere variato a piacere, io potrei ricercare un
    utile di 5 pezzi con una spettanza di 40 colpi attivi su 100, se l’aspettativa è disattesa, perché non ho avuto i 40 colpi di attivo, posso distribuire su altre partite sia il concetto di aspettativa che quello di utile ( a mio piacimento ed in base al capitale\esposizione).

    Distribuire gli scoperti ( e i colpi di utile) sui futuri colpi positivi a qualcuno potrà sembrare di vendere la pelle dell’orso prima di averlo catturato, ma è l’unico modo per battere la roulette, infatti i colpi attivi verranno con la stessa certezza di quelli inattivi.

    Il problema di questo concetto di manovra è dato da un guadagno non immediato perché sposta su partite future una distribuzione, dunque si può giocare a lungo ottenendo solo scoperti, ma fissata una percentuale di resa, sarà poi quella indipendentemente dal tempo occorrente, mi accade da 25 anni e posso stare certo. Leggete comunque Dalla Moglie.

    Ho fatto l’esempio di un gioco statico, ma anche in un gioco dinamico ( da calcolare di volta in volta) è uguale anche se più complicato, il giocatore dovrà dividere il concetto di manovra da quello del gioco e attribuire di volta in volta il valore di vinto o perso al colore che il sistema suggerisce, la manovra è una parte a sé stante e tiene conto non dei colori ma solo dei colpi vinti e persi, aspettativa e ripartizione.

    Questi concetti sono validi solo per un gioco da professionisti, giornaliero, non avrebbero senso per 50 giocate all’anno, la crescita di puntata ( a secondo della ripartizione scelta) può essere mantenuta molto bassa.

    Kruger


    x abbbbominio
    hai ragione, ecco un proseguimento di signiifcato di forum, uno dei migliori post di k
     
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    Rivelazioni strabilianti non esistono. Pensare però che il pensiero di kruger si riduca solo nel giocare per lo scarto significa a mio modestissimo avviso, aver capito ben poco del suo pensiero.
    Del resto k ha sempre dato indicazioni, non ha mai postato strategie.

    Saluti
     
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    Premetto che:

    Kruger la sapeva lunga
    Non penso Kruger possa vincere

    Pensare che il pensiero di Kruger riguardo la selezione del colpo si riduca solo nella giocare per lo scarto mi sembra molto (ma molto) riduttivo.

    saluti

    Domenico Vallesurda
     
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20 replies since 30/12/2014, 12:09   5703 views
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