Roulette Professionisti Forum

Posts written by Outsider1972

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    Apprezzo le tue parole, non c'è nulla di personale da parte mia. Credo che se ci fosse stata una preliminare esposizione di questi concetti, si sarebbe evitato qualsiasi disguido, ma va bene così.
    Da umile falegname della roulette quale io sono, vedo nelle diverse selezioni dei colpi e degli schemi di attacco, a seconda dell'indicazione del software, vari punti di contatto con un gioco pre-lancio impostato su teorie non convenzionali.
    Ricordo ad esempio un'interessante discussione di theodalost di qualche anno fa:
    https://roulette.forumfree.it/?t=78703178
    Per chi sceglie di percorrere una strada più tortuosa e artigianale, l'importanza di capire quando si trova ad operare in condizioni ambientali mutate, avverse, indecifrabili, incoerenti è fondamentale.
    Qualcuno ha scritto che il segreto è quello di operare in segmenti di casualità "controllata", utilizzando un ossimoro.
    La teoria del caos suggerirebbe di operare in presenza di attrattori fissi o semplici, quando la traiettoria mantiene un grado affidabile di prevedibilità, quantomeno nel periodo breve in cui si osserva la permanenza.
    Teorie eretiche, se applicate alla roulette.
    Ma mi domando se esse non possano essere applicate anche al gioco strumentale, rendendo più performante la resa finale, astenendosi cioè dal mettere in gioco le fiches in quelle fasi in cui la percentuale di previsione del settore indicato dal software scenda al di sotto di una soglia limite, che si addice più ad un gioco casuale.
    Ad es. se nell'arco di 10 boules si centra soltanto un paio di volte il settore, si potrebbe sospendere l'attacco, in attesa che il software torni a riallinearsi con la permanenza.
    Oppure si potrebbe continuare a giocare, cambiando però i termini della manovra, non più a massa pari ma impiegando una manovra a scaglioni, salvo poi ritornare alla massa pari una volta passata la turbolenza.
    Si tratta sicuramente di problemi pratici, che saranno stati affrontati da RC e dal suo team.
    Fermo restando che in alcuni passaggi la perdita potrebbe essere anche accettata e messa in preventivo per non destare troppe attenzioni dal banco (una sorta di tassa spontaneamente devoluta).
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    Lo so protonia, non ho la presunzione di dimostrare l'indimostrabile, ma osservare il problema da più punti di vista può essere d'aiuto anche per chi utilizza strumenti predittivi, e ciò sarebbe a vantaggio di tutti se solo non si facesse una lotta per il territorio.
    In guerra è meglio avere con sé un fucile mitragliatore piuttosto che un fucile subacqueo...ma se ti devi difendere da uno squalo, la seconda attrezzatura è più appropriata.
    Chiediti come mai il 99% dei giocatori (incluse le firme storiche del forum), appassionati o semplici studiosi non ricorrono alla predizione fisica post-lancio?
    Per motivi ideologici, legati ad una visione romantica della roulette ? Per incapienza della cassa necessaria per sviluppare il gioco in un Casinò terrestre? Per un handicap tecnologico insormontabile? Per mancanza di opportunità o pigrizia mentale?
    Per me la vera sfida è creare dal nulla una possibile EV+ all'interno di un fenomeno caotico in continua evoluzione, la cui EV finale sarà sempre negativa, attraverso una tecnica che riesca a entrare nella non casualità della permanenza.
    E se il genio della lampada mi dicesse di scegliere tra uno strumento in grado di giocare con un vantaggio ed un percorso che porti alla meta, opterei per quest'ultimo perché nel primo caso avrei battuto la roulette ma nel secondo avrei battuto me stesso, i miei limiti.
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    "Al baccarat si può vincere, e fare statistica solo ed esclusivamente guardando il gioco reale e entrando, come un avvoltoio ove si verifica qualche anomalia di distribuzione. Ma si deve stare sul posto. E' un gioco opportunistico".
    Cito questa tua affermazione, che condivido in pieno e che si applica con i debiti aggiustamenti al fenomeno fisico "roulette".
    A chi ne avesse tempo e voglia, consiglio di trascrivere i primi 35 numeri della seduta e selezionare i modelli di comportamento emergenti (due in particolare), e poi ragionare su come impostare la manovra finanziaria per capitalizzare le vincite o intercettare le traiettorie entro un range di colpi sostenibili, a partire dal momento in cui si va formando un pattern riconoscibile.
    Non è pensabile intercettare le tendenze, prima che esse si siano in qualche modo manifestate, a meno di non possedere doti divinatorie.
    Ma osservando (decine di) migliaia di boules ci si accorge che queste distribuzioni "anomale" di ordine nel caos non sono anomale per niente ma sgorgano di continuo, a diversi livelli di frequenza, di intensità, di concentrazione nel numero di colpi osservati.
    Sintomatica è stata ad esempio l'ultima tranche di numeri usciti.
    Si dirà che la scommessa col senno di poi è sempre vincente ma finché la pallina non si ferma in una tasca siamo tutti nelle mani del Signore.
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    Scusa BB ma per tua stessa ammissione sei un giocatore professionista di baccarat, eppure ti senti libero di intervenire nella sezione dedicata alla roulette, com'è giusto che sia.
    Se la discussione deve riguardare solo professionisti del gioco strumentale, allora il tutto si ridurrebbe ad un monologo a due tra RC e solitariox e fine delle trasmissioni.
    Qui non si tratta di mettere in dubbio che esista la luna, ma solo di capire se chi vuole vendere su internet il razzo Saturn V ti ci possa portare, sano e salvo.
    Ci sta di analizzare l'esito delle singole sedute da tutti i punti di vista, a partire dai pezzi vinti, dal rapporto colpi vinti/persi rispetto alla probabilità matematica di centrare una selezione di 10 numeri a caso a parità di colpi (su 46 boules mi aspetto di indovinare circa 12 pieni), dalla cassa necessaria per far fronte ad un prolungato disallineamento tra settori selezionati e quelli sortiti, etc.
    Per chi poi non è ne mai sarà interessato al gioco strumentale, la discussione è comunque utile perché si ha modo di approfondire concetti sulle strategie da adottare sul campo, che ricalcano l'analisi dell'albero dei guasti, valida anche per chi sposa principi di matematica non lineare legati al gioco pre-lancio.
    Perché si tratta di discipline di uno stesso sport, accomunate da molti più punti di contatto di quanto non si pensi.
    Ad esempio RC distingue tra lo stop loss legato alla gestione di cassa (che in un gioco con EV positiva non ha motivo d'essere) e l'astensione temporanea dal gioco, al verificarsi o al non presentarsi di certe condizioni, quando cioè si appura che il sistema non è coerente e allineato con la permanenza, tanto da restituire risultati "imbizzarriti".
    Da lì nasce l'importanza nel saper leggere il contesto e scegliere il campo di battaglia di volta in volta più adatto, non solo a priori ma anche durante la singola sessione, astenendosi oppure diversificando l'attacco.
    Ad es. in ciò si spiega l'attacco a clessidra, menzionato da RC.
    La stessa cosa accade quando il flusso della permanenza indica la presenza soggiacente di due distinti attrattori, che formano traiettorie localizzate in microsettori a specchio della ruota.
    In tali casi è possibile splittare in due l'attacco nel tentativo di intercettare il passaggio della pallina, ma ciò deve avvenire come eccezione e non come regola di condotta, perché come ammonisce il proverbio francese: "Qui a deux femmes perd son ame, qui a deux maisons perd sa raison".
    Un altro dato interessante da evidenziare è stata la concentrazione di pieni centrati sul finire, ciò che ha permesso il recupero da una situazione faticosa ed in perdita.
    Analizzando la sequenza di numeri usciti (21 25 11 27 6 6 9 25 29 21 34), risulta lampante anche per l'ubriaco che cerca a tentoni le chiavi di casa che in quella finestra temporale era ben visibile e sfruttabile un bacino d'attrazione profondo e persistente.
    Sono convinto che l'operatore munito di congegno elettronico ed il ricercatore di patterns in quel frangente avrebbero manifestato una convergenza nella selezione del microsettore, senza bisogno di scomodare facoltà paranormali.
    A questo serve il metodo comparativo: a raccogliere i dati forniti da varie tecniche applicate a un determinato fenomeno e, al termine della comparazione, a formulare ipotesi di lavoro.
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    Credimi se dico che non mi rode proprio nulla, l'invidia non fa parte della mia natura, anzi cerco sempre di apprendere il meglio da più fonti di conoscenza, con un senso di gratitudine per coloro che contribuiscono all'evoluzione del genere umano, in tutti i settori.
    Il fatto che tu stesso ti ponga al livello dei maggiori esperti del pianeta in ambito roulettistico non esclude la possibilità di continuare ad aggiornarsi, di approfondire altri "segreti", che possono essere svelati da altre prospettive di studio, e non credo di essere stato avaro di indicazioni in questi anni.
    Il punto che voglio portare all'attenzione è che anche possedendo uno strumento predittivo in grado di far giocare con un vantaggio, un giocatore di medio cabotaggio, non fortemente capitalizzato, potrebbe perdere il capitale destinato per quella sessione, prima che il vantaggio si sia concretizzato, sicuramente nel medio-lungo periodo, ma forse non nel breve.
    D'altra parte c'è chi in borsa perde tutti gli investimenti o decide di rispettare lo stop loss, uscendo dal mercato e perdendo la possibilità di sfruttare il trend rialzista.
    Da lì l'importanza di saper leggere il contesto, in modo da operare in un ambiente relativamente "calmierato".
    Non credo che un approfondimento di tutti gli aspetti gestionali del metodo debbano essere letti come un attacco alla persona, ma piuttosto come un'occasione per condividere la propria esperienza sul campo: ciò che ad esempio hai appena fatto aprendo una nuova discussione su stop win e stop loss, dove finalmente si trovano contributi non stitici e apodittici su come affrontare la permanenza e che trovano molti punti di contatto con teorie non convenzionali.
    Un altro problema di ordine pratico che merita un accenno è questo secondo me: come si comporta il professionista rispetto alla prassi di lasciare la fiche agli impiegati in caso di vincita sul pieno? Il pezzo di mancia viene elargito o no? Su 46 colpi ne sono stati indovinati 13: si devono sottrarre 13 pezzi dagli 8 finali oppure si tira innanzi e si fa finta di nulla? Con quali conseguenze? Al secondo o terzo pieno a cui non fa seguito l'obolo, il croupier continua ad accettare chiamate al limite del rien ne va plus?
    Buon proseguimento.
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    Ti invito a non trascendere perché non è mia intenzione essere coinvolto in una discussione da grebani, tanto più che nel mio intervento non ci sono attacchi alla tua persona.
    Non ti conviene scendere a livello di insulti da bar con me (anche se il tuo passato da barista deve avere lasciato degli strascichi), fatti furbo.
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    L'utilizzo di una strumentazione/software che sia in grado di calcolare la superficie di atterraggio della pallina, in modo da sovvertire la EV e creare un vantaggio non solo rispetto al banco, ma anche rispetto ad una selezione casuale (a parità di numeri coperti) deve essere valutato secondo diversi parametri: rapporto vinti/persi, obiettivi prefissati, vincoli di cassa, valore del pezzo, stop loss, gestione della metodica sul campo, etc.
    Non si può spostare (come chi pratica il gioco delle tre carte) l'attenzione sul parametro che conviene mettere in evidenza di volta in volta, trascurando gli altri, sennò si può portare a spasso l'utenza dove fa più comodo.
    La seduta ha registrato un utile di cassa di 8 pezzi. Benissimo, tenuto conto dell'evoluzione perigliosa. Qualche volta salvare la ghirba, uscendo da una situazione difficile, è più importante che sfruttare un periodo di inerzia positiva.
    Se si utilizza un software predittivo è legittima l'aspettativa che in un gruppo di colpi continui la previsione di uscita del settore indicato avvenga secondo una frequenza tale da superare i valori attesi in caso di selezione di numeri random.
    Dividendo la seduta in due tranche asimmetriche, i risultati raccolti nelle ultime 16 estrazioni (8V vs 8P) indicano un gioco di vantaggio, mentre in quelli negativi delle prime 30 estrazioni (25P vs 5V) la percentuale di vincita è scesa al di sotto di un gioco casuale, tanto da registrare un parziale di -120 pezzi, che con ogni probabilità avrebbe suggerito all'operatore nella sala da gioco (come sottolineato da Aiace) un provvidenziale stop loss, una ritirata strategica per non incorrere nella rovina del giocatore.
    Ognuno traduca come crede il valore monetario di una tal partenza ad handicap: pronti via, e dopo un'ora di gioco si è già sotto di 6000/12.000 euro.
    La simulazione serve a smorzare l'entusiasmo di menti sprovvedute, perché la realtà è nuda e cruda, e non tutti i capitani di vascello sarebbero in grado di condurre la nave fuori dalla tempesta.
    Il dato più importante, su cui mi aspetto un'analisi seria e approfondita degli esperti e non il solito canto all' unisono del coro greco, è la riprova che nessun gioco strumentale può mettere al riparo dalle tempeste di caos generate dai sistemi complessi, se non si è in grado di cogliere quelle fasi in cui l'andamento erratico e imprevedibile suggerisce l'astensione, perché avere la bussola nel bel mezzo di un uragano forza 5 non serve a niente.
    Il secondo dato per me più interessante è che l'osservazione della permanenza, per come essa si è sviluppata ed alla luce dei principi che vado ripetendo, forniva in itinere delle chiare indicazioni sulla presenza di almeno un paio di bacini di attrazione (più diluito nel tempo il primo, autoevidente e concentrato in poche boules il secondo), che avrebbero consentito un'agevole chiusura della sessione con diverse decine (se non centinaia) di pezzi in vincita con una blanda manovra a scaglioni: ciò che si è rivelato un tour de force per il gioco strumentale post-lancio, sarebbe stata una sessione sul velluto per un gioco pre-lancio, impostato sulla selezione di appena 8 numeri.
    Ma questo è un altro discorso, che non vuole togliere l'attenzione dai vantaggi e dalle criticità operative del gioco strumentale nelle sale da gioco, in parte già evidenziate da Aiace.
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    La domanda da porsi è la seguente.
    Il Sistema Roulette possiede le caratteristiche tipiche di un sistema dinamico complesso?
    Se la risposta è affermativa, vale la pena interpretare i risultati prendendo a prestito alcuni concetti elaborati dalla teoria del caos.
    Il che non garantisce ovviamente alcuna chance di successo nel lungo periodo, perché ogni microvariazione nelle condizioni iniziali determina uno slittamento delle traiettorie nello spazio delle fasi con conseguenze imprevedibili, sia pre- che post-lancio.
    Prova ne sia che anche utilizzando strumenti di previsione post-lancio si assume il rischio nella maggioranza dei casi di non centrare il settore prescelto.
    Queste difficoltà previsionali operano a maggior ragione quando l'analisi delle permanenze viene demandata ad un'intelligenza emotiva, qual è quella umana.
    Come già detto, non si tratta di individuare un punto preciso ma piuttosto la qualità del comportamento all'interno di un ciclo chiuso, in modo da intercettare il passaggio della pallina nel settore di volta in volta emergente: ammesso e non concesso che in quel frangente si stia delineando uno schema sfruttabile (ed in ciò risiede un vantaggio a favore del giocatore: l'attesa della comparizione di un modello/pattern/attrattore, in assenza del quale è buona regola astenersi), bisogna essere rapidi ed efficaci nel riconoscerlo, nel coglierne i frutti nell'immediato e nell'abbandonare la presa se si realizza di essere arrivati all'appuntamento con un attimo di ritardo, o di assistere ad uno stravolgimento della prospettiva.
    Poniamoci adesso dall'altra parte della barricata.
    Quali armi possiede il banco per rendere il sistema caotico a tal punto, da renderlo praticamente casuale ed indecifrabile?
    Interrompendo le fasi di inerzia, che naturalmente si presentano in natura, cambiando di continuo gli operatori, alternando i sensi di rotazione, utilizzando materiali che facilitino lo scattering della pallina...volendo usare la teoria del caos, si potrebbe dire che vengono continuamente modificate le "condizioni iniziali", le traiettorie degli attrattori, in modo da evitare che si formino dei bacini di attrazione troppo stabili ed evidenti e sfruttabili per troppo tempo.
    La finestra temporale in cui si verifica un allineamento tra il flusso della permanenza, l'eventuale dominanza di una qualsivoglia figura, il riconoscimento di tale formazione da parte nostra, rimane aperta per un periodo variabile ma mai troppo a lungo.
    Queste sono le riflessioni che affronta chiunque abbia un approccio orientato secondo questo particolare schema mentale.

    Edited by Outsider1972 - 22/4/2024, 12:53
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    Ciao Enrico,
    se ti ricordi ho scritto che l'applicazione analogica di questa teoria si presta al gioco sui microsettori della ruota, in quanto l'emersione di un pattern (ogniqualvolta ciò si presenti) durante la fase di osservazione della permanenza si coglie immediatamente guardando le tasche dei numeri su cui cade la pallina.
    Il raggruppamento dei numeri in dozzine, sestine, terzine, etc. è un prodotto artificiale del banco, che ci distrae ed allontana dalla lettura della permanenza, che si sta manifestando.
    Da un punto di vista matematico, il fenomeno aleatorio che consiste nel puntare sei numeri a caso, sei numeri consecutivi sulla ruota o una sestina a piacimento in una serie più o meno finita di colpi avrà lo stesso valore atteso.
    La teoria della probabilità non può però tenere conto di una variabile, data dalla nostra coscienza, che assume un ruolo fondamentale nel processo di individuazione, di misurazione e di adattamento alla realtà.
    Giocare a caso con un generatore casuale di numeri restituirà come uno specchio una serie di risultati casuali, che rispetteranno nel tempo i valori attesi.
    Per contro, giocare avendo ben chiaro cosa cercare, sapendo come riconoscerlo una volta individuato e dove trovarlo, ci pone nella condizione di non giocare più a caso con un generatore casuale di numeri.
    Nel primo caso siamo come l'ubriaco che cerca le chiavi sotto la luce del lampione, già sapendo che esse non si trovano lì; nel secondo caso ci mettiamo a cercarle a tastoni nella zona buia del vicolo, sapendo che esse sono lì da qualche parte.
    Tenendo bene a mente che è impossibile predire un punto preciso nello spazio delle fasi, a noi interessa intercettare una traiettoria che il sistema caotico attraversa in un lasso di tempo accettabile, che siamo disposti a coprire grazie al capitale a disposizione ed alla manovra finanziaria applicata.
    Sapere cosa si sta cercando e dove indirizzare il nostro sguardo permette di riconoscere il fenomeno, nel mentre esso si sta manifestando.
    Si può discutere sul livello di intensità dell'inerzia, sulla reiterazione più o meno marcata del pattern che si è generato sul momento (ammesso che qualcosa di chiaro si stia formando), ma questa fase di osservazione è necessaria per la selezione del colpo.
    Dopodiché, "la vita è per il 10% cosa ti accade e per il 90% come reagisci".
    Dopo anni di esperienza e di batoste sul campo ognuno deve coltivare un proprio albero dei guasti, che è la tecnica per individuare i pericoli e gli scenari nefasti, che possono portare ad un evento indesiderato.
    Individuato un pattern emergente, scommetto sulla sua reiterazione: a) la fase di inerzia perdura, incasso subito la vincita; b) la fase di inerzia era più debole del previsto, riesco comunque a salire sulla coda dell'evento, incasso la vincita ma resetto la selezione in attesa che emergano nuovi frattali; c) quando inizio a puntare mi accorgo, non da subito, di aver assistito alla formazione di un frattale già concluso. Decido allora: c1) di abortire la sessione e accettare la perdita dei pezzi; c2) di andare a fondo con la selezione iniziale, accettando di essere entrato in una fase di totale incertezza e imprevedibilità; c3) di provare a salire su di un altro treno in corsa, cercando di intercettare la traiettoria di un altro attrattore; d) nel corso dell'attacco cambiano le condizioni iniziali con naturali ripercussioni sul sistema dinamico complesso, ad es. perché avviene un cambio di croupier che imprime un particolare spin alla pallina. Decido allora: d1) di resettare l'attacco e accettare la perdita dei pezzi, come in c1, osservando la nuova interazione che si va formando; d2) di continuare a puntare sulla selezione iniziale, come in c2, sperando che l'inerzia del pattern prevalga rispetto al mutamento del croupier; d3) di cambiare in corso d'opera il pattern, come in c3, adeguandolo al cambio delle condizioni iniziali, ben sapendo di avere meno capitale e meno tempo a disposizione; e)...e qui mi fermo, perché le biforcazioni sopra elencate bastano e avanzano.
    Come si può ben intuire, un gioco prelancio così strutturato (in antitesi alla predizione fisica strumentale) pone il giocatore di fronte ad una tipologia di problemi, ad una casistica di scenari possibili, che richiede una preparazione a dir poco mostruosa, nella duplice accezione: spaventosa per i sacrifici richiesti e straordinaria per la sua grandezza.
    Questo è anche il motivo per cui siano così rari i professionisti della roulette, vincenti nel lungo periodo.

    Edited by Outsider1972 - 10/4/2024, 22:59
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    Buongiorno Ferdinando,
    a mio avviso le teorie interpretative del caos e del funzionamento dei sistemi dinamici complessi - se opportunamente edulcorate ed adattate a questa materia - offrono parecchi spunti di riflessione e permettono allo studioso di formare un approccio coerente.
    Il concetto di invarianza di scala, la presenza all'interno di cicli chiusi di attrattori semplici e lineari, oppure strani e caotici, etc.: tutto ciò ben si presta a "leggere" l'andamento ora stabile e ripetitivo (=fase di inerzia), ora turbolento ed imprevedibile della permanenza che stiamo osservando, ed agire di conseguenza.
    Ti giro il link di una discussione dove ho cercato di sviluppare i termini di un possibile approccio alla roulette.
    https://roulette.forumfree.it/?t=79425274
    Tieni presente che un'applicazione di questi concetti deve andare di pari passo con un'analisi degli schemi di comportamento (chiamali frattali o pattern) che tu stesso manifesti quando giochi d'azzardo.
    In psicologia la ripetizione di un comportamento serve a rendere noto e accessibile al nostro io un determinato contenuto, fino a quando non si impara la lezione.
    I frattali agiscono al di fuori ma operano anche all'interno di noi stessi, e se non si verifica un allineamento ogni tentativo di osservare la realtà ed agire coerentemente è destinato a fallire.
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    "Un ubriaco, di notte, si mette a cercare una chiave sotto un lampione. Arriva un tale che lo aiuta ma, non trovando nulla, gli chiede se è proprio sicuro di aver perso lì la chiave. L’ubriaco risponde: No, in realtà ricordo di averla persa in fondo al vicolo, ma è qui che c’è luce".
    La variabile non è la chiave, ma la consapevolezza di sapere cosa si sta cercando e dove poterlo trovare.
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    Gli stessi processi mentali che sono all'opera quando sinteticamente individui i pochi numeri che punti, e che ti danno un riscontro positivo nell'immediato, sono presenti anche quando percepisci che la corrente è cambiata. Come hai scritto, c'è un momento giusto per puntare e vincere nell'immediato e c'è un momento giusto per fermarsi quando ti accorgi che ti stai allontanando troppo dalla riva. Se le regole che hai seguito sino ad oggi ti hanno portato in un vicolo cieco, prova a rompere lo schema di comportamento, sennò continuerai ad alternare una serie di vincite "naturali", organiche e coerenti con il tuo pensiero, ad altre fasi in cui ti troverai stupidamente a nuotare controcorrente. E non puoi non accorgertene quando ciò avviene. Se fossi in te, analizzerei un campione statisticamente significativo di sessioni affrontate, cercando di capire la percentuale delle sessioni chiuse positivamente in breve tempo.
    Una volta chiarito questo aspetto, potresti anche decidere di abortire sul nascere tutte quelle sessioni che si trasformano in qualcosa di diverso rispetto a quanto ti eri immaginato. Ammesso e non concesso che la differenze tra sessioni rapide e proficue e sessioni abortite riporti un utile. È difficile mettere in pratica uno dei principi fondamentali: non rincorrere le perdite, ma pensare a creare nuovi utili.
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    Lo stop loss e lo stop win devono essere pensate non tanto con riferimento alla gestione di cassa, quanto piuttosto al "metodo" adattativo che stiamo applicando in quello specifico momento.
    Se ci si accorge di non stare capendo nulla, di non essere allineati, è bene terminare la sessione e resettare la mente.
    Così come è saggio proseguire l'onda ed aumentare il valore del pezzo se la ruota ci restituisce dei segnali positivi.
    Pensare di trovare una strategia vincente nel lungo periodo alla roulette mi sembra invece un'impresa impossibile, come sperare di scavalcare un muro alto sette metri con una scala alta quattro.
    È invece possibile sviluppare una strategia o più strategie vincenti nel brevissimo periodo, sommate le quali...si forma la storia personale di ciascun giocatore.
    È bene infine riflettere sulla distinzione tra la concentrazione e l'attenzione: la prima permette di cogliere il dettaglio o l'assenza di dettagli che stiamo cercando, restringendo il campo visivo, la seconda allarga la visione d'insieme e ci pone su di un punto d'osservazione più sopraelevato, consentendoci di cogliere altri segnali, su cui altrimenti non saremmo sintonizzati, e magari cogliere delle opportunità impensate sino ad un istante prima perché eravamo intenti a cercare dell'altro. Tutto ciò è semplice ma non è facile.
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    Il punto è, caro Bemox, che con la 500 vai troppo piano per cullare illusioni di professionismo: dopo 10 anni rischi di trovarti al punto di partenza.
    Per gareggiare a certi livelli devi per forza affidarti ad una Ferrari, con tutti i rischi di sbandamento del caso.
    L'abilità è saper utilizzare la Ferrari quando percorri un rettilineo privo di ostacoli, e passare alla 500 quando iniziano i tornanti, o rinunciare in quei casi alla guida del tutto, in attesa che il percorso torni ad essere privo di insidie, non si sa per quanto tempo. Hai detto niente!
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    Alcune volte è necessario passare per fessi per far scoprire le intenzioni altrui.
    Il tenente Colombo era maestro in questa strategia. Accetto senza problemi di passare per sprovveduto o ignorante in materia, se ciò serve al mio scopo. Comunque sono d'accordo nel terminarla qui, pace e bene.
195 replies since 6/2/2020
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