BEMO A SANREMO

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    Ludologo Esperto di lungo corso

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    Come promesso eccovi una nuova puntata della storia di Bemo...
    Spero che la troviate interessante come le precedenti.
    Saluto tutti BUONE VACANZE CI RISENTIAMO A SETTEMBRE
    AD MAIORA SEMPER
    MASSIMO

    Trascorrere l’estate in riviera era sempre stata la passione di Winkel, anzi il suo sogno. Da bambino aveva sofferto troppo freddo nella gelida Lubecca. Anche Londra, dove la famiglia si era trasferita in seguito, con la sua nebbia e la pioggia per trecento giorni l’anno, certo non gli aveva riscaldato la giovinezza.
    Ora che era un uomo adulto e ricco, poteva permettersi di soggiornare nelle località che preferiva. Non proprio ovunque in verità. Purtroppo tutta la costa azzurra ormai gli era proibita. L’errore fatale era stato quello di far saltare consecutivamente tre tavoli di roulette in una clamorosa nottata a Montecarlo.
    Nel Principato di Monaco, preferivano i ricchi turisti che al casinò lasciavano i milioni e non quelli che se li portavano via. Così, senza la necessità di adottare alcuna motivazione, visto che il rigido regime totalitario e antidemocratico vigente nel paese gli consente di rispettare solo chi gli fa comodo, malgrado la leggenda di ameno paese dei balocchi.
    A Montecarlo non era gradito! Punto e basta.
    Gli avevano inibito l’ingresso nel casinò e per buona misura, anche in tutto il ricchissimo e minuscolo Principato.

    Nell’ambiente, la notizia si era rapidamente diffusa. Così, uno dopo l’altro, tutti i casinò di Francia, avevano adottato nei suoi confronti lo stesso provvedimento. Anche quelli dove non aveva mai messo piede. Visto che in Francia, a differenza di Montecarlo, esisteva una legge per tutelare i frequentatori dei casinò, si erano dovuti inventare delle scuse per impedirgli l’ingresso. Lo avevano dichiarato: “Giocatore d’azzardo professionista”, sospetto baro e disoccupato senza fissa dimora. Come se si fosse trattato di un mezzo barbone.

    Effettivamente, Bemo Winkel non aveva una dimora fissa, la sua casa erano gli hotel a cinque stelle. In realtà non lavorava, ma si era ricomprato le quote delle sue concessionarie di autovetture a Lubecca in società con il vecchio proprietario che le gestiva. Quindi, sebbene non se ne occupasse direttamente, poteva provare di possedere delle lucrose attività ed un cospicuo reddito, indipendentemente dal gioco d’azzardo, pertanto non aveva alcuna difficoltà a dimostrare che per lui, il gioco non era una professione, bensì un divertimento.
    Se poi era un giocatore fortunato e vincente, nessuno poteva fargliene una colpa.
    Quanto al ‘baro’ era un’accusa ridicola e assolutamente inconsistente.
    Non gli era mai stato contestato nulla in nessuna delle case da gioco che aveva frequentato. Soltanto una volta, avevano vietato ai suoi sodali di puntare al suo stesso tavolo e a lui rimproverarono di portare una cravatta senza debitamente annodarla. Così d’allora in poi ne aveva fatto a meno e per non avere inutili discussioni, annodava correttamente la cravatta. Malgrado ciò in tutta la Francia ormai gli rifiutavano decisamente l’ingresso, nonostante le diverse cause che aveva intentato, ma che si trascinavano per le lunghe.

    Scendendo dall’Austria, come i suoi antichi predecessori, i ‘Vandali’.
    Aveva deciso di attaccare gli ottimi Casinò Italiani, che ‘generosamente’ gli avevano omaggiato le mitiche tessere oro o platino, riservate ai clienti più importanti, che davano l’accesso gratuito a Hotel, ristoranti e spettacoli.
    Ovviamente, lo scopo era esclusivamente quello di vederlo tornare a restituire i guadagni vinti. Ma poi se ne erano pentiti amaramente.

    Dolce Italia, dove i croupier, molto più gentili (e paraculi), degli impettiti colleghi francesi, lo adoravano, per via delle generose mance che era uso lasciare. Tra l’altro, considerava (a ragione) la cucina italiana, la migliore del mondo.

    Partendo dal Nord. Aveva debellato Saint Vincent. Poi aveva proseguito castigando diverse volte Campione d’Italia. A Venezia aveva sbancato l’antico Casinò “Cà Vendramin”, affacciato sul Canal Grande. Quando questo aveva chiuso per l’arrivo dell’estate, si era spostato al Lido di Venezia, dove venivano trasferite le roulette e i giochi continuavano per la stagione estiva. Venezia infatti, anche in questo, si confermava unica al mondo, disponendo di un casinò viaggiante che veniva spostato secondo le stagioni. Pure li aveva lasciato pesantemente il segno.

    Poi, al fine di non esagerare, come era accaduto a Montecarlo. Aveva deciso prudentemente di fare rotta verso Sanremo, in compagnia della sua magnifica fidanzata Wladana.
    Si apprestava ad una ennesima battaglia. Sanremo gli era sempre piaciuta. Ci aveva giocato poche volte. Aveva regolarmente vinto, ma non cifre importanti, ne conservava un buon ricordo e riteneva di ricevere la migliore accoglienza.

    Erano scesi all’Albergo dei Viaggiatori. (non cercatelo, non esiste più) Non era di lusso come gli hotel che frequentavano di solito, ma era deliziosamente confortevole, con la sua aria retrò e aveva il pregio di essere vicinissimo alla casa da gioco.
    Mentre salivano la grandiosa scalinata di marmo bianco, ricoperta da un grande tappeto rosso, che portava all’ingresso, del ‘Casinò Kursaal’ di Sanremo. Wladana, che non c’era mai stata, osservava con ammirazione l’elegante edificio costruito nei primi del novecento, con le sue torri gemelle e l’imponente facciata, perfetta fusione tra Liberty e Barocco.
    Nella Hall d’ingresso, ottoni lucidi e pesanti tendaggi di broccato veneziano rosso e oro, accoglievano sontuosamente i clienti. Sulla scalinata che porta al primo piano, faceva bella mostra una bianca statua marmorea a grandezza naturale, seminuda, raffigurante la Venere Callipigia, detta anche, ‘Afrodite dalle belle natiche’. (C’è ancora oggi).
    Quasi tutti i giocatori, con gesto poco elegante ma molto scaramantico, passandole accanto, approfittavano per strofinarle una mano sul sedere scoperto che infatti appariva lucido e splendente.
    Anche Bemo non si sottrasse alla tradizione, attirando così un’occhiataccia di riprovazione della sua bella compagna.

    Mentre stavano entrando nel salone delle roulette, il dottor Gesmundo Vitali, vicedirettore del casinò, venne loro incontro. Si esibì in un elegante baciamano a Wladana, sebbene non molto corretto, poiché il baciamano andrebbe riservato esclusivamente alle signore sposate o a quelle troppo anziane per non meritarlo. Dopodiché rivolgendosi a Winkel con aria leggermente imbarazzata, li invitò ad accettare una coppa di champagne nel suo ufficio. Bemo accettò malvolentieri. Presagendo qualcosa di poco piacevole.

    “Signor Winkel, lei sa che il nostro ‘istituto’ l’ha sempre accolta con la massima stima e cortesia, omaggiandola anche della carta oro.” Iniziò col dire Vitali, menando il can per l’aia. Mentre cercava le parole più adatte.
    Il nostro grande giocatore aveva già intuito dove il funzionario intendesse andare a parare e così si permise di interromperlo facendo anche dell’ironia: “Istituto? siete dunque diventati una banca? Pensavo foste un tempio… del gioco naturalmente.
    La prego, veniamo al dunque.” disse con un amaro sorriso.
    “Beh insomma”. Vitali era un po’ seccato. “Mi rincresce molto, ma la direzione mi ha incaricato di comunicarle che la sua presenza non è più gradita. Quindi non le viene più consentito di giocare in questo casinò.”
    “Per quale motivo di grazia” Rispose Bemo, con un ghigno che non prometteva nulla di buono.
    “I motivi sono diversi. Immagino che lei li conosca già… ma io non ho nulla a che vedere con questo provvedimento che è stato preso dalla direzione.”

    Come sempre, i funzionari addetti a comunicare pessime notizie, si trincerano dietro all’invisibile, anonima ‘direzione’ rifletté Winkel, ed esplose: “Allora. Mi vuole dire quali sono i dannati motivi!?”
    Sempre più imbarazzato, il Vicedirettore cominciò a balbettare, come gli capitava quando era particolarmente nervoso: “Lei risulte te… terebbe un giocatore pro... pro...fessionista, ehmm… oltre tu tutto senza una di…dimora ssstabile”
    “Si sta dimenticando che sono anche un baro” Aggiunse seccamente Winkel.
    “Io non l’ho detto, ehmm, ma se… se… lo d dice lei… Mi perd... per… perdoni, ma le devo chiedere la resti… tt…tuzione della tessera oro, che le era stata con…concessa.”
    Winkel, scoppiò ostentatamente a ridergli in faccia, aggiungendo:
    “Ma neanche per sogno! La tessera è mia, c’è scritto il mio nome e me la tengo. Servirà ai miei avvocati per farvi rimettere una valanga di quattrini. Oggi stesso, provvederò ad inoltrare una denuncia alla magistratura Italiana, e se necessario alla Corte Internazionale di Giustizia dell’Aia.” L’uomo era freddamente furibondo.

    “La signora qui presente” aggiunse Bemo indicando Wladana. “testimonierà di come sono stato trattato, vilipeso, calunniato, infangato e privato del mio diritto di accedere alle sale da gioco, senza alcun motivo. Pur essendo in possesso di una tessera oro, perfettamente valida. Visto che non ho mai ricevuto nessuna comunicazione ufficiale contraria in merito.”

    Così dicendo si alzò per uscire imitato da Wladana, che fino a quel momento non aveva aperto bocca, guardando Vitali bene in faccia, deliberatamente, rovesciò la flûte colma di champagne, che teneva in mano, sulle carte che il malcapitato aveva sulla sua scrivania e con un radioso sorriso gli disse: “Au revoir”

    (ndr)" il tribunale in seguito accolse le richieste di Winkel"

    CONTINUA.....
     
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    COSA STRANA DEL TRIBUNALE COSI' ALMENO CONTINUA
     
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    CITAZIONE (Filippo42 @ 21/6/2023, 19:52) 
    COSA STRANA DEL TRIBUNALE COSI' ALMENO CONTINUA

    NON mi è molto chiaro, cosa vuoi dire?
    :=/: :=/:
     
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    DICO CHE E UN BENE CHE IL TRIBUNALE ABBIA ACCETTATO COSI'POSSIAMO LEGGERE IL SEGUITO DA MOLTI GRADITO
     
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    Sempre un piacere leggere la tua storia di Bemo…..ma ora non puoi lasciarci così fino a settembre….noooooo

    Massimo….Massimo…..Massimo 🙌🙌🙌
     
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    GRAZIE ALLA SALUTE
     
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    NOOO DAI MAX. 6 TROPPO FORTE!
    NON PUOI FARCI ASPETTARE IL SEGUITO FINO A SETTEMBRE
    ormai su questo forum non c'è piu niente
    EROS :XD: ;_; :sick:

    Edited by ZZZZ11111 - 25/6/2023, 15:34
     
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    SORRY! ma fino a settembre per il seguito di B W non se ne parla.
    Però per chi sia interessato vado a pubblicare un racconto di viaggio in quel di MACAO.
    Lo trovate nel settore dedicato al PUNTO BANCO.
    CARI SALUTI E AUGURI DI BUONE VACANZE gongolo
    MASSIMO
     
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    Buone vacanze.....🥂
     
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