Ludologo Esperto di lungo corso
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Berlino Ovest Germania. Gennaio 1963.
“Benno Eitel Winkel, detto Bemo, alzatevi, . Questo è un Procedimento Principale (Hauptverfahren) di Giurisdizione Penale dello Stato Federale Tedesco” disse il cancelliere del Tribunale di Berlino.
Bemo pallido in volto si alzò in piedi.
“Se non siete ancora rappresentato da un avvocato, il tribunale è tenuto a nominarne uno. Qualora lo desideriate, deve consentirvi di scegliere e nominare il vostro legale. Se non provvedete in tal senso, il tribunale ne sceglierà uno d’ufficio. L’obbligo del tribunale di nominare un avvocato non dipende dalla vostra situazione finanziaria. Se scegliete un avvocato, siete responsabile del pagamento degli onorari; in caso di assoluzione tuttavia i costi sono a carico dello Stato. Quali sono le vostre decisioni in merito?” Dichiarò il presidente del Tribunale.
“Intendo difendermi da solo, signor giudice. Sono perfettamente in grado di farlo, pur non avendo conseguito una laurea in legge. Ho frequentato la facoltà di Giurisprudenza e quando per motivi economici ho dovuto sospendere la frequentazione dell’università, ho continuato motu proprio a studiare i testi di legge da autodidatta.” Rispose rispettosamente Bemo. “In tale caso dovrete firmare una dichiarazione nella quale vi assumete tutta la responsabilità di questa vostra scelta. Verrà comunque nominato da questo tribunale un avvocato d’ufficio che vi dovrà assistere. Vi sarà concessa la possibilità di esporre la vostra versione dei fatti, di interrogare eventuali testimoni e di redigere osservazioni sui capi d'accusa. Potrete formulare eventuali ricorsi, ma non potrete mai invocare un ricorso o l'annullamento del presente processo come motivo esauriente a causa della vostra scelta attuale. Sono stato chiaro? Intendete proseguire e accettate?” “Chiarissimo signor giudice, accetto e vi ringrazio.” Rispose Winkel.
“Siete accusato di truffa aggravata e continuata, per avere messo in commercio un cosiddetto metodo per vincere alla roulette, denominato: ‘Food System’. A tale scopo avete fatto pubblicare su diversi giornali, quotidiani e settimanali, delle inserzioni che invitavano i lettori a mettersi in contatto con voi, garantendo la possibilità a chiunque di ottenere vincite continuative nei casinò, sia in Germania che in qualsiasi altro paese. Ottenendo così un ingiusto guadagno, causando altresì ulteriore danno alle vittime che acquistavano detto metodo, che non solo non risultò per niente vincente, ma causava grosse perdite a chi lo metteva in pratica. Come vi dichiarate davanti a questa accusa?”
“Totalmente innocente signor giudice e vorrei innanzitutto precisare che io non ho messo in vendita il mio sistema per ricavarne un lucro. Infatti tutto ciò che ho ricavato dalle vendite l’ho sempre dato in beneficenza lo posso dimostrare e vi posso consegnare tutte le prove in mio possesso. Inoltre mi permetto di fare presente che la mia situazione economica è più che ragguardevole. Perciò metto a disposizione di questo tribunale le scritture contabili delle banche con cui intrattengo dei conti correnti, nonché le copie delle quote di proprietà di alcuni autosaloni e garage.” Così dicendo Bemo consegnò una grossa cartelletta al cancelliere del tribunale.
“E allora sia così cortese da dirci per quale motivo ha messo in vendita questo ‘miracoloso’ sistema” Interloquì il procuratore con una punta di ironia . “Certamente, ma non si tratta affatto di un sistema miracoloso, bensì di un metodo statistico, matematico/scientifico. C’è un motivo molto importante per cui mi sono risolto a farlo: Io ho sempre vinto, quando ho potuto giocare in un casinò. Inizialmente le case da gioco mi accoglievano con grande considerazione e cortesia, tanto da offrirmi le loro ‘tessere oro’ poiché pensavano fossi solo un ricco giocatore fortunato che prima o poi avrebbe riperso tutto, come accade quasi sempre agli accaniti giocatori, ma io non sono un giocatore, sono uno studioso, un ‘sistemista’ e…”
“Le ho fatto una domanda precisa” lo interruppe bruscamente il pubblico ministero “venga al dunque per favore!” “Ci sto arrivando, ma mi deve consentire di spiegare i fatti, altrimenti non sarei credibile se saltassi subito alle conclusioni” rispose Bemo trattenendo a stento l’irritazione.
“Quando le direzioni dei casinò si resero conto che invece continuavo a vincere, allora cominciarono a boicottarmi e infine a proibirmi l’ingresso nelle sale da gioco. Ormai avevo fatto terra bruciata in tutta Europa. Dopo la Francia e l’Italia, tutti i casinò si sono coalizzati contro di me e malgrado le svariate cause che ho istruito nei diversi tribunali europei, non c’è stato niente da fare. La clausoletta scritta in piccolo dietro alle tessere d’ingresso che recita: <questa tessera è di proprietà del casinò e può essere ritirata in qualsiasi momento, a insindacabile giudizio della Direzione, senza doverne giustificare il motivo>. È stata giudicata perfettamente lecita da diversi tribunali. Ora io sono assolutamente convinto che questa affermazione sia quanto di più iniquo e ingiusto e vessatorio sia mai possibile in un paese civile. Forse sarebbe più giusto scrivere sulle tessere d’ingresso: <qui potete entrare solo per perdere soldi. Guai a voi se vi permettete di vincere, vi sbattiamo fuori>”. Affermò Bemo con determinazione. “Ebbene, così ho deciso che se non mi avessero permesso di entrare nelle loro ‘bische’ gli avrei scatenato contro centinaia di giocatori, a cui avrei fornito il mio sistema.
“Ma allora, se siete ricco e non avete bisogno di soldi e volevate ‘armare’ quanti più giocatori possibili, da spedire contro i casinò per attuare la vostra vendetta privata. Per quale motivo avete messo in vendita (a caro prezzo) il vostro metodo anziché offrirlo gratuitamente?” Chiese il procuratore. “A causa della natura umana” affermò Bemo. “In che senso… della natura umana?” “Certo, perché dovete sapere che un sistema per battere la roulette, non è una bacchetta magica, che in pochi minuti e senza fatica vi riempie le tasche di monete d’oro. Richiede: tempo, pazienza, carattere, capacità, sangue freddo, un capitale adeguato e soprattutto fede. Fede??” ripeté il pubblico ministero.
“Fede! Sissignore. Fede nel sistema! Se non c’è la fede incrollabile di poter vincere, di battere il banco, allora alla prima difficoltà cosa fa il giocatore? Molla tutto e si mette a giocare come un forsennato i ‘suoi numeri’ quelli che ha in testa e al diavolo tutto il resto. Se il sistema gli viene regalato, pensa non valga nulla, ma se lo ha pagato, magari a caro prezzo, allora sì che si impegnerà dannatamente a giocarlo fino in fondo. E poi è anche giusto, che chi riceve qualcosa che vale, ne ripaghi almeno una piccola parte e se con ciò inoltre si possono aiutare dei bisognosi allora la chiusura del cerchio è perfetta.”
“Però, a quanto pare non è perfetto il vostro bel sistema, infatti chi vi ha denunciato non ha ottenuto i risultati vincenti che voi garantivate, anzi ha perso il proprio denaro cercando di metterlo in pratica.” Lo contraddisse severamente il procuratore.
“Purtroppo mettere in pratica il mio sistema non è per niente facile. Come ho già detto non è per tutti e occorrono alcune doti che non molti possiedono. Proprio per questo motivo garantivo la restituzione di quanto pagato a chi non fosse rimasto pienamente soddisfatto. Ma pochissimi degli acquirenti hanno chiesto ed ottenuto il rimborso, mentre coloro che mi hanno denunciato, non mi hanno mai richiesto nulla. E per quanto ne so, non hanno fornito nessuna prova delle loro presunte perdite. Inoltre dalle indagini che ho fatto svolgere, risulterebbe che questi signori in realtà abbiano solidi contatti con alcuni casinò i quali non amano certo che il sistema venga diffuso. Sono i cosiddetti ‘porteur’, ossia procacciatori prezzolati di clienti per i casinò” Si difese abilmente Bemo.
“Insomma lei sarebbe un benefattore dell’umanità e una povera vittima delle cattive case da gioco che ce l’anno con lei?” Sibilò ironicamente l’inquisitore. “Sicuramente non mi atteggio a benefattore dell’umanità, quanto a vittima, sta al tribunale giudicarlo.” Rispose noncurante Bemo. “Bene! E allora ce lo spieghi questo fantastico sistema? Coraggio.”
“Non è così semplice spiegarlo e farlo comprendere rapidamente sui due piedi. Inoltre nell’aula sono presenti dei giornalisti che certamente lo riporterebbero, magari anche travisandolo in maniera errata o incompleta, cosicché succederebbe che molti giocatori improvvisati potrebbero tentare di giocarlo in maniera scorretta e finirebbero per ingrassare ancora una volta le casse dei casinò. La richiesta che invece vorrei sottoporre al presidente del tribunale è che mi venga concessa la possibilità di dimostrare realmente dal vivo come funziona il mio sistema e se è effettivamente vincente”
“Ci vuole portare tutti al casinò? signor Winkel.” Chiese tra lo stupito e il divertito il presidente del tribunale.
“No signore, sarebbe sufficiente portare una roulette qui, magari con un croupier esperto in grado di farla funzionare correttamente.” Concluse Bemo.
SE GRADITO E RICHIESTO POSSO CONTINUARE MASSIMO
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