Ludologo Esperto di lungo corso
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Allora, dove eravamo rimasti?... "Il mio invito per una riunione a St. V. non era partito molto bene, dopo alcune tiepide adesioni in realtà alla fine, siamo rimasti in tre". Come si suol dire POCHI MA BUONI.
Consentitemi però prima di parlare un po’ del casinò detto di “Saint Vincent”, in realtà il suo vero nome è “Casinò de la Vallèe Spa”. Nato nel 1947, all’interno del Grand Hotel Billia, un fantastico cinque stelle superior, che vanta un elegante ristorante con più sale, una grandiosa Spa, attrezzatissima, con due piscine una all’aperto e una coperta.
La Casa da gioco viene considerata fra le migliori d’Europa e certamente la prima in Italia. Due piani dedicati al gioco, con al pian terreno tutte le scelte "elettroniche" come le roulette automatiche o le classiche Slot Machines, al primo piano un grande bar dove si possono consumare discreti spuntini. Diversi i tavoli di; Roulette, Black Jack, Baccarat / Punto Banco, Poker e persino il Craps (dadi all’americana). I croupier generalmente sono gentili ed affabili a differenza di quelli di certi altri casinò che non voglio nominare.
Sono certo che molti conoscono già questo ottimo Casinò, ma certamente ancora di più sono gli affezionati al gioco online, che magari non hanno mai messo piede in un vero casinò. Da Milano e Torino è facilmente raggiungibile con il treno fino alla stazione Chatillon, a pochi minuti dal centro di St. Vincent. Inoltre, un Bus parte da Milano e porta direttamente al parcheggio del casinò. Per chi arriva in auto il parcheggio è gratuito, così come l’ingresso. Chi vuole evitare la fila alla reception, (che soprattutto nei festivi, si prolunga per la registrazione dei documenti) può richiedere la Tessera CLUB REWARDS, (gratuitamente) per accedere facilmente alle Sale da gioco dalle corsie preferenziali.
Ma torniamo al report del nostro week end di domenica 19 febbraio. Seduto ad un tavolo del grand bar aspettavo i quattro amici del Forum che avevano dato la loro disponibilità. Si avvicinava un signore alto e distinto con la sua bella giacca di Cashmere. Uno dei pochi che usano ancora portare la giacca nei casinò, come nei bei tempi andati. “Sei Massimo? chiede, “Già e tu sei Walter vero?” Rispondo. Così ci stringiamo la mano, visto che fortunatamente non è più proibito. Domando “Ma ci sei solo tu?” dice “No c’è anche Alan Ford, ma sta già giocando alla roulette, lui è uno che non perde un attimo per giocare”. Dopo gli scontri sul forum (sempre civili) che avevo avuto con Alan, mi aspettavo di incontrare un orso; invece, ho scoperto che in realtà si tratta di un leone. Inizialmente ci siamo studiati come fanno due pugili sul ring al primo incontro, poi ci siamo scoperti affini con molte idee che ci siamo scambiati, sia sul gioco che sulla vita. In tanti anni che frequento i casinò di mezzo mondo non ho mai visto nessuno giocare come lui. Vederlo al “lavoro” è uno spettacolo che fa impressione, le sue puntate fanno tremare i polsi. Gli chef accettano senza battere ciglio i suoi annunci, sempre per i massimi e lui si lamenta per i massimi troppo bassi. i Croupier e i camerieri lo adorano (per via delle generose mance). Naturalmente le sue poste notevoli, possono anche portarlo rapidamente sotto, con esposizioni per svariate decine di migliaia ed oltre. Non per niente gli è stata concessa la mitica “Carta Platino” che gli consente di usufruire del Grand Hotel Billia e dei migliori ristoranti, non solo per sé ma anche per i suoi amici a cui generosamente può estendere l’ospitalità. Quando, credo qualsiasi giocatore, se ne andrebbe sconfitto, con la coda tra le gambe, lui con la zampata del leone, nel giro di pochi colpi è in grado di ritornare a galla e se non ci riesce nello stesso giorno, state pur certi che lo farà il giorno dopo. Mentre Alan si impegna sorridendo, per recuperare una passe che a me provocherebbe un infarto, il Valsecchi ed il sottoscritto si piazzano ad un tavolo del Punto Banco. L’unica pecca è che a differenza di quasi tutti i casinò, qui non esistono i tabelloni segna punti. Ce ne facciamo una ragione e attacchiamo il PB alla garibaldina, (si fa per dire) in realtà ognuno segue il proprio sistema con prudenza e senza minimamente coinvolgere il compagno, ma dopo un po’ ci rendiamo conto che stiamo puntando spesso e volentieri sulle medesime chance. Walter punta a banco e senza osservare il suo metodo (complicato), anch’io sono a banco, io gioco a punto e anche lui (seguendo il suo carnet) copre il punto. Anche se con strategie e griglie di gioco differenti (oltretutto lui usa la massa-pari, il sottoscritto una blanda manovra finanziaria) evidentemente i nostri metodi hanno una loro ragion d’essere. E così alla fine della giornata entrambi chiuderemo con un discreto attivo. Ovviamente non abbiamo IL SISTEMA INFALLIBILE! però ci difendiamo molto bene…
E’ stato decisamente un buon week end, ma la cosa più importante è che sono nate delle nuove ottime amicizie e speriamo che sia possibile ripetere queste esperienze. AD MAIORA SEMPER PAPEROGA
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