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Con Mario Miserandino ho scambiato più di qualche chiacchiera a fine secolo scorso, all'epoca sembrava avere un sistema vincente, a detta sua almeno. A distanza di un paio di anni penso di poter affermare con certezza fosse pari al comunista, sicuramente però rimane un gran giocatore (nel bene e nel male). Mi farebbe piacere incontrarlo di nuovo.
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L'autore dell'articolo espone concetti discussi nel tempo e ancora discutibili che correttamente contribuiscono ad incrementare lo studio della roulette. Questo è stimolante, ma ciò che per me è inaccettabile è il continuo sforzo dell'autore di utilizzare il 2 principio della termodinamica (entropia) per rinforzare alcune sue tesi sull'argomento dimostrando solo che non conosce bene la fisica o la meccanica statistica. Le conclusioni del predetto principio (entropia) che utilizza si applicano solo a sistemi isolati, mentre la roulette è un sistema aperto dove una sorgente di energia esterna genera gli eventi.
Buona giornata a tutti,
Emilio.
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Emilio il tuo discorso ha senso. Ti pongono però una domanda: quale studioso negli ultimi 300 anni (predizione fisica e biased a parte) ha scritto qualcosa che non denotasse ignoranza? Se non si cerca di andare oltre (e probabilmente è una battaglia persa in partenza) e ci si affida alla scienza conosciuta, tutto si riduce al comunista.
Onestamente non credo che Mario abbia risolto il problema ma reputo i suoi scritti di grande interesse
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Luigi, con le esclusioni che hai fatto, non posso che essere d'accordo con te (forse qualche articolo sulla bold strategy è interessante) e in ogni caso tendono tutti a dimostrare l'ovvia impossibilità di vincere al gioco.
Però io non dico che i suoi articoli non hanno contenuti che possono interessare per cambiare la prospettiva di osservazione, ma personalmente non avrei utilizzato quei concetti della fisica (l'ignoranza è limitata solo a questo ambito). Per esempio, ma non ricordo bene in quale discussione, casuale? (Armando) per sostenere alcune sue tesi fece riferimento alle teorie di Ramsey (un brillante matematico scomparso) che trovo molto più pertinenti anche se non fu tracciato nessun chiaro collegamento con le sue teorie.
Personalmente se voglio creare un sistema che cerca di vincere utilizzando i numeri digitali (9 gruppi di 4 numeri) non inserisco le teorie di Tesla sui numeri 3,6,9 ampiamente abusate (“Se tu conoscessi la magnificenza del tre, del sei e del nove, potresti avere la chiave per l’universo”), ma i concetti che ho utilizzato nella logica del sistema (mutualità tra più giocatori, correlazioni tra diverse probabilità, la forza del capitale, ecc.).
Buona domenica,
E.
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Dai, è un bellissimo intervento. Chi lo critica postasse qualcosa di meglio
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