Quarta seduta: Lunedì 22 Aprile

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    Complimenti bella sessione.
    Giocare con un vantaggio % non significa vincere sempre ma alla fine si é vincenti EV positiva
    RC É possibile stimare il vantaggio in %?
    Probabilmente conta anche l'abilità dell'operatore nel utilizzo del software prendendo bene i tempi,poi ovviamente ogni ruota é diversa
     
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    L'utilizzo di una strumentazione/software che sia in grado di calcolare la superficie di atterraggio della pallina, in modo da sovvertire la EV e creare un vantaggio non solo rispetto al banco, ma anche rispetto ad una selezione casuale (a parità di numeri coperti) deve essere valutato secondo diversi parametri: rapporto vinti/persi, obiettivi prefissati, vincoli di cassa, valore del pezzo, stop loss, gestione della metodica sul campo, etc.
    Non si può spostare (come chi pratica il gioco delle tre carte) l'attenzione sul parametro che conviene mettere in evidenza di volta in volta, trascurando gli altri, sennò si può portare a spasso l'utenza dove fa più comodo.
    La seduta ha registrato un utile di cassa di 8 pezzi. Benissimo, tenuto conto dell'evoluzione perigliosa. Qualche volta salvare la ghirba, uscendo da una situazione difficile, è più importante che sfruttare un periodo di inerzia positiva.
    Se si utilizza un software predittivo è legittima l'aspettativa che in un gruppo di colpi continui la previsione di uscita del settore indicato avvenga secondo una frequenza tale da superare i valori attesi in caso di selezione di numeri random.
    Dividendo la seduta in due tranche asimmetriche, i risultati raccolti nelle ultime 16 estrazioni (8V vs 8P) indicano un gioco di vantaggio, mentre in quelli negativi delle prime 30 estrazioni (25P vs 5V) la percentuale di vincita è scesa al di sotto di un gioco casuale, tanto da registrare un parziale di -120 pezzi, che con ogni probabilità avrebbe suggerito all'operatore nella sala da gioco (come sottolineato da Aiace) un provvidenziale stop loss, una ritirata strategica per non incorrere nella rovina del giocatore.
    Ognuno traduca come crede il valore monetario di una tal partenza ad handicap: pronti via, e dopo un'ora di gioco si è già sotto di 6000/12.000 euro.
    La simulazione serve a smorzare l'entusiasmo di menti sprovvedute, perché la realtà è nuda e cruda, e non tutti i capitani di vascello sarebbero in grado di condurre la nave fuori dalla tempesta.
    Il dato più importante, su cui mi aspetto un'analisi seria e approfondita degli esperti e non il solito canto all' unisono del coro greco, è la riprova che nessun gioco strumentale può mettere al riparo dalle tempeste di caos generate dai sistemi complessi, se non si è in grado di cogliere quelle fasi in cui l'andamento erratico e imprevedibile suggerisce l'astensione, perché avere la bussola nel bel mezzo di un uragano forza 5 non serve a niente.
    Il secondo dato per me più interessante è che l'osservazione della permanenza, per come essa si è sviluppata ed alla luce dei principi che vado ripetendo, forniva in itinere delle chiare indicazioni sulla presenza di almeno un paio di bacini di attrazione (più diluito nel tempo il primo, autoevidente e concentrato in poche boules il secondo), che avrebbero consentito un'agevole chiusura della sessione con diverse decine (se non centinaia) di pezzi in vincita con una blanda manovra a scaglioni: ciò che si è rivelato un tour de force per il gioco strumentale post-lancio, sarebbe stata una sessione sul velluto per un gioco pre-lancio, impostato sulla selezione di appena 8 numeri.
    Ma questo è un altro discorso, che non vuole togliere l'attenzione dai vantaggi e dalle criticità operative del gioco strumentale nelle sale da gioco, in parte già evidenziate da Aiace.
     
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    Una seduta faticosa cade a pennello per effettuare alcune considerazioni. I commenti dimostrano comunque che, al di la del titolo del forum, i professionisti presenti sono pochi. Tralasciamo chi vuole giocare da 1 euro e tralasciamo anche chi ha concetti degli scarti del tutto soggettivi e chi si spaventa per qualche migliaio di euro di passivo: facciamo sport differenti. Prima di chiarire il fondamentale concetto di stop in vincita o in perdita (aprirò un post specifico) commento volentieri alcune xxxx scritte dal caro outsider che, incredibilmente, sta cominciando a capire che, effettivamente, la predizione strumentale consente vantaggi concreti ed innegabili.

    "sovvertire la EV e creare un vantaggio non solo rispetto al banco, ma anche rispetto ad una selezione casuale "
    Questa devi spiegarmela, se si crea (brutto termine) un vantaggio rispetto al banco mi sembra ovvio che automaticamente si sia creato vantaggio su una selezione casuale che, essendo tale, non può creare vantaggio sul banco.

    (come chi pratica il gioco delle tre carte)
    Nel tuo campo (sei avvocato o commercialista non certo un giocatore) capita spesso, nel mio no.

    deve essere valutato secondo diversi parametri: rapporto vinti/persi, obiettivi prefissati, vincoli di cassa, valore del pezzo, stop loss, gestione della metodica sul campo, etc.
    Quante seghe mentali. Contano solo i colpi giocati e quelli vinti, oltre ovviamente agli intervalli di confidenza in cui si collocano i vari scarti (ovviamente gli acquirenti reali e potenziali saranno dettagliati). La gestione sul campo, ovviamente fondamentale, rappresenta un paramento del tutto diverso da quelli matematici con cui non va mai miscelato.

    è la riprova che nessun gioco strumentale può mettere al riparo dalle tempeste di caos
    Mi mette al riparo eccome!

    che con ogni probabilità avrebbe suggerito all'operatore nella sala da gioco (come sottolineato da Aiace) un provvidenziale stop loss
    Con ogni probabilità parli di qualcosa che non conosci.

    l'osservazione della permanenza, per come essa si è sviluppata ed alla luce dei principi che vado ripetendo, forniva in itinere delle chiare indicazioni .......consentito un'agevole chiusura della sessione con diverse decine (se non centinaia) di pezzi in vincita
    Bella questa! Ci racconti ora quelle delle 4 suore? Parlare a permanenza vista è facile. Falla tu una sfida come la mia, sono sicuro che FM ti autorizzerà.
     
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    Ti invito a non trascendere perché non è mia intenzione essere coinvolto in una discussione da grebani, tanto più che nel mio intervento non ci sono attacchi alla tua persona.
    Non ti conviene scendere a livello di insulti da bar con me (anche se il tuo passato da barista deve avere lasciato degli strascichi), fatti furbo.
     
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    Quasi tutto il tuo intervento è finalizzato, sia pure in modo occulto, ad attacchi verso la mia persona. Sono riuscito a capire la maggior parte dei segreti della roulette, collocandomi fra i maggiori esperti del pianeta ma, cosa ti rode tanto, ancora non riesco a capirlo.
     
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    Bellissima ed entusiasmante prestazione. Recuperare dopo uno scarto è una bella sensazione, migliore addirittura, per me, di quella derivata da vincita immediata. Noto però superficialità nelle risposte. In una prova conta solo quello che dice l’operatore. Mettersi nella testa sua e nel suo prodotto suggerendo quando fermarsi e quando iniziare non ha senso e non ha logica.

    Saluti
     
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    Credimi se dico che non mi rode proprio nulla, l'invidia non fa parte della mia natura, anzi cerco sempre di apprendere il meglio da più fonti di conoscenza, con un senso di gratitudine per coloro che contribuiscono all'evoluzione del genere umano, in tutti i settori.
    Il fatto che tu stesso ti ponga al livello dei maggiori esperti del pianeta in ambito roulettistico non esclude la possibilità di continuare ad aggiornarsi, di approfondire altri "segreti", che possono essere svelati da altre prospettive di studio, e non credo di essere stato avaro di indicazioni in questi anni.
    Il punto che voglio portare all'attenzione è che anche possedendo uno strumento predittivo in grado di far giocare con un vantaggio, un giocatore di medio cabotaggio, non fortemente capitalizzato, potrebbe perdere il capitale destinato per quella sessione, prima che il vantaggio si sia concretizzato, sicuramente nel medio-lungo periodo, ma forse non nel breve.
    D'altra parte c'è chi in borsa perde tutti gli investimenti o decide di rispettare lo stop loss, uscendo dal mercato e perdendo la possibilità di sfruttare il trend rialzista.
    Da lì l'importanza di saper leggere il contesto, in modo da operare in un ambiente relativamente "calmierato".
    Non credo che un approfondimento di tutti gli aspetti gestionali del metodo debbano essere letti come un attacco alla persona, ma piuttosto come un'occasione per condividere la propria esperienza sul campo: ciò che ad esempio hai appena fatto aprendo una nuova discussione su stop win e stop loss, dove finalmente si trovano contributi non stitici e apodittici su come affrontare la permanenza e che trovano molti punti di contatto con teorie non convenzionali.
    Un altro problema di ordine pratico che merita un accenno è questo secondo me: come si comporta il professionista rispetto alla prassi di lasciare la fiche agli impiegati in caso di vincita sul pieno? Il pezzo di mancia viene elargito o no? Su 46 colpi ne sono stati indovinati 13: si devono sottrarre 13 pezzi dagli 8 finali oppure si tira innanzi e si fa finta di nulla? Con quali conseguenze? Al secondo o terzo pieno a cui non fa seguito l'obolo, il croupier continua ad accettare chiamate al limite del rien ne va plus?
    Buon proseguimento.
     
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    Uno degli errori comuni quando si discute di previsioni fisiche alla roulette è paragonarla al blackjack o al trading in borsa. Non conoscendo il secondo ma essendo molto esperto nel primo, posso assicurare che anche il miglior contatore di carte del mondo, con le condizioni attuali, potrebbe trovarsi a fronteggiare giorni, se non settimane (nei casi più estremi), di bilancio negativo. È vero che nel blackjack i guadagni si realizzano su una scala di medio/lungo termine.

    Nel caso della roulette fisica, i guadagni si ottengono su una scala di breve/brevissimo termine. Le giornate negative, benché inevitabili, sono rare e personalmente non ho mai visto chiudere una settimana in perdita.

    È vero che esiste la varianza. Un novizio con 1000 euro che desidera giocare scommettendo 10 euro a pieno potrebbe effettivamente perdere tutto il primo giorno (anche se è più probabile che ciò non accada).

    È altrettanto vero che giocando con piccole somme, un giocatore che vive vicino a un casinò potrebbe facilmente accumulare guadagni, mentre chi viene da lontano, con spese di trasporto e alloggio, difficilmente potrebbe farlo.

    Interessante è anche il discorso delle mance, che riguarda principalmente Italia e Francia. Qui è molto soggettivo. Dipende dalla personalità del giocatore, dalla dimensione delle sue puntate, dalla sua astuzia, dall'impiegato del casinò, e così via. Personalmente, nei casinò più "difficili", lascio una mancia circa una volta ogni tre vittorie, molto meno nei casinò "facili".

    Per quanto riguarda il progredire e lo studiare, sono completamente d'accordo. Anch'io sono in continua evoluzione e i consigli, se non i segreti, del maestro roulettecomputer, mi hanno dato una spinta significativa. Sono molto attento a ogni nuova scoperta. Approfondire altri campi, anche se affascinante come la teoria della roulette non pascaliana di Armando Casuale, in questo momento sarebbe solo dispersivo.

    Mi interessa invece molto la teoria di Paolo Pia, quella di un utente dimenticato, tale Dexter.d, e soprattutto la generazione conseguenziale di FM e Vallesurda. Queste teorie si basano sulla fisica, ma in un modo diverso da quello classico (senza strumenti).
     
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    Sapete cosa mi chiedo? Ma i partecipanti alla discussione, fatto salvo ovviamente solitariox e RC, hanno una sia pur minima idea di cosa sia la predizione fisica strumentale ?
     
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    Scusa BB ma per tua stessa ammissione sei un giocatore professionista di baccarat, eppure ti senti libero di intervenire nella sezione dedicata alla roulette, com'è giusto che sia.
    Se la discussione deve riguardare solo professionisti del gioco strumentale, allora il tutto si ridurrebbe ad un monologo a due tra RC e solitariox e fine delle trasmissioni.
    Qui non si tratta di mettere in dubbio che esista la luna, ma solo di capire se chi vuole vendere su internet il razzo Saturn V ti ci possa portare, sano e salvo.
    Ci sta di analizzare l'esito delle singole sedute da tutti i punti di vista, a partire dai pezzi vinti, dal rapporto colpi vinti/persi rispetto alla probabilità matematica di centrare una selezione di 10 numeri a caso a parità di colpi (su 46 boules mi aspetto di indovinare circa 12 pieni), dalla cassa necessaria per far fronte ad un prolungato disallineamento tra settori selezionati e quelli sortiti, etc.
    Per chi poi non è ne mai sarà interessato al gioco strumentale, la discussione è comunque utile perché si ha modo di approfondire concetti sulle strategie da adottare sul campo, che ricalcano l'analisi dell'albero dei guasti, valida anche per chi sposa principi di matematica non lineare legati al gioco pre-lancio.
    Perché si tratta di discipline di uno stesso sport, accomunate da molti più punti di contatto di quanto non si pensi.
    Ad esempio RC distingue tra lo stop loss legato alla gestione di cassa (che in un gioco con EV positiva non ha motivo d'essere) e l'astensione temporanea dal gioco, al verificarsi o al non presentarsi di certe condizioni, quando cioè si appura che il sistema non è coerente e allineato con la permanenza, tanto da restituire risultati "imbizzarriti".
    Da lì nasce l'importanza nel saper leggere il contesto e scegliere il campo di battaglia di volta in volta più adatto, non solo a priori ma anche durante la singola sessione, astenendosi oppure diversificando l'attacco.
    Ad es. in ciò si spiega l'attacco a clessidra, menzionato da RC.
    La stessa cosa accade quando il flusso della permanenza indica la presenza soggiacente di due distinti attrattori, che formano traiettorie localizzate in microsettori a specchio della ruota.
    In tali casi è possibile splittare in due l'attacco nel tentativo di intercettare il passaggio della pallina, ma ciò deve avvenire come eccezione e non come regola di condotta, perché come ammonisce il proverbio francese: "Qui a deux femmes perd son ame, qui a deux maisons perd sa raison".
    Un altro dato interessante da evidenziare è stata la concentrazione di pieni centrati sul finire, ciò che ha permesso il recupero da una situazione faticosa ed in perdita.
    Analizzando la sequenza di numeri usciti (21 25 11 27 6 6 9 25 29 21 34), risulta lampante anche per l'ubriaco che cerca a tentoni le chiavi di casa che in quella finestra temporale era ben visibile e sfruttabile un bacino d'attrazione profondo e persistente.
    Sono convinto che l'operatore munito di congegno elettronico ed il ricercatore di patterns in quel frangente avrebbero manifestato una convergenza nella selezione del microsettore, senza bisogno di scomodare facoltà paranormali.
    A questo serve il metodo comparativo: a raccogliere i dati forniti da varie tecniche applicate a un determinato fenomeno e, al termine della comparazione, a formulare ipotesi di lavoro.
     
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    Ciao outsider, la mia era una semplice domanda, retorica in quanto cia conosco la risposta, quindi una constatazione. Non era una critica, non tutti hanno la stessa mentalità. Io ad esempio intervengo nelle dosi sai i di BJ e roulette in quanto, pur non essendo professionista in materia, ho solide basi. Se si discutesse di UTH non interverrei n quanto non conosco neanche le regole ma, se dovessi farlo una buona infarinatura me la procurerei assolutamente. Ritengo invece un errore voler traslare le tecniche di gestione di cassa della roulette fisica a d’altri giochi.

    Sono inoltre, abbastanza scettico sull’esistenza “di altre” tecniche ma del resto anche le mie teorie di baccarat non sono scientifiche, ovviamente secondo la concezione classica di scienza.
     
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    "Al baccarat si può vincere, e fare statistica solo ed esclusivamente guardando il gioco reale e entrando, come un avvoltoio ove si verifica qualche anomalia di distribuzione. Ma si deve stare sul posto. E' un gioco opportunistico".
    Cito questa tua affermazione, che condivido in pieno e che si applica con i debiti aggiustamenti al fenomeno fisico "roulette".
    A chi ne avesse tempo e voglia, consiglio di trascrivere i primi 35 numeri della seduta e selezionare i modelli di comportamento emergenti (due in particolare), e poi ragionare su come impostare la manovra finanziaria per capitalizzare le vincite o intercettare le traiettorie entro un range di colpi sostenibili, a partire dal momento in cui si va formando un pattern riconoscibile.
    Non è pensabile intercettare le tendenze, prima che esse si siano in qualche modo manifestate, a meno di non possedere doti divinatorie.
    Ma osservando (decine di) migliaia di boules ci si accorge che queste distribuzioni "anomale" di ordine nel caos non sono anomale per niente ma sgorgano di continuo, a diversi livelli di frequenza, di intensità, di concentrazione nel numero di colpi osservati.
    Sintomatica è stata ad esempio l'ultima tranche di numeri usciti.
    Si dirà che la scommessa col senno di poi è sempre vincente ma finché la pallina non si ferma in una tasca siamo tutti nelle mani del Signore.
     
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    Dal messaggio di outsider leggo fra le righe: “certamente la roulette fisica funziona ma altre teorie non strumentali funzionano altrettanto se non meglio. Che senso ha complicarsi la vita con attrezzature varie? “

    Purtroppo e dico purtroppo non è così.
     
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    Lo so protonia, non ho la presunzione di dimostrare l'indimostrabile, ma osservare il problema da più punti di vista può essere d'aiuto anche per chi utilizza strumenti predittivi, e ciò sarebbe a vantaggio di tutti se solo non si facesse una lotta per il territorio.
    In guerra è meglio avere con sé un fucile mitragliatore piuttosto che un fucile subacqueo...ma se ti devi difendere da uno squalo, la seconda attrezzatura è più appropriata.
    Chiediti come mai il 99% dei giocatori (incluse le firme storiche del forum), appassionati o semplici studiosi non ricorrono alla predizione fisica post-lancio?
    Per motivi ideologici, legati ad una visione romantica della roulette ? Per incapienza della cassa necessaria per sviluppare il gioco in un Casinò terrestre? Per un handicap tecnologico insormontabile? Per mancanza di opportunità o pigrizia mentale?
    Per me la vera sfida è creare dal nulla una possibile EV+ all'interno di un fenomeno caotico in continua evoluzione, la cui EV finale sarà sempre negativa, attraverso una tecnica che riesca a entrare nella non casualità della permanenza.
    E se il genio della lampada mi dicesse di scegliere tra uno strumento in grado di giocare con un vantaggio ed un percorso che porti alla meta, opterei per quest'ultimo perché nel primo caso avrei battuto la roulette ma nel secondo avrei battuto me stesso, i miei limiti.
     
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    Salve sono Tristano. La seduta mi è piaciuta. A quando la prossima?
     
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