Ludologo Esperto di lungo corso
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ciao EPED Riferimento: Il trattato delle possibilità impossibili con l'arte di vincere al giuoco.
Poiché avevo letto il "Trattato" (come lo chiama appunto Guido da Verona) parecchi anni fa e non mi ricordavo quasi più nulla, ho deciso di rileggerlo da capo, i volumi che lo compongono sono 2 e risalgono all'anno dodicesimo dell'era fascista, quindi 1934.
L'incipit con cui inizia il testo è :
" Nel regno delle cifre non v'è ipotesi che sia teoricamente impossibile, come non v'è conclusione che possa considerarsi matematicamente esatta. Tutto ciò che noi chiamiamo certezza, verità assiomatica ed assoluta, non è tale se non in rapporto all'intelligenza ed alla sensibilità dell'uomo." ed alcune pagine dopo una dichiarazione sensazionale...:
" Ogniqualvolta fu da noi applicata la nostra SERIE CONCATENATA MAGGIORE E MINORE ad una forma qualsiasi di gioco d'azzardo, questo esperimento non è mai risultato negativo, ma sempre ottenemmo benefici che sono da considerarsi elevati, in proporzione del capitale impiegato. Ma errerebbe chi credesse che basti varcare le soglie d'un qualunque Tempio dell'Azzardo, armati della nostra Serie Concatenata per uscire qualche ora dopo, con le tasche rigonfie di oro troppo facilmente guadagnato. La nostra serie innanzitutto è difficile assai da comprendere; non come schema di cifre bensì per i concetti generali che in essa vengono a sintetizzarsi. Compresa poi che la si abbia, essa richiede le qualità del matematico e dell'uomo d'affari, negazione cioè di quelle del giocatore, perchè possa vantaggiosamente venir applicata."
Bene ora saltiamo tranquillamente tutto il resto del primo volume, sebbene di lettura molto piacevole dove si passa dalle fantastiche sale del casinò di Montecarlo, dove un professore inglese dilapidava il suo patrimonio con una bellissima ballerina ed una crudele roulette, ad un metodo per guadagnare alle corse dei cavalli, sino ad un improbabile sistema per vincere un ambo al Lotto attribuito nientemeno che al grande Einstein, per passare da Dostoevskij a Cagliostro.
E con : " .....siamo riusciti nel nostro scopo ? Tutto ci costringe a credere di si; la nostra certezza è assoluta e non deriva solo da permanenze autentiche verificate a centinaia di migliaia (a mano sigh!) ma dobbiamo aggiungere che circa ventimila colpi de <trente et Quarante> da noi stessi effettivamente giocati nei vari luoghi e tempi, hanno sempre dato con matematica esattezza , l'esito preveduto e sperato."
Quindi il primo libro si conclude con queste allettanti parole che costringono il lettore a buttarsi a capofitto sul secondo. Cosa che stò facendo con rinnovata curiosità e interesse.
Ci sentiamo prossimamente con la spiega della (incredibile) formidabile ??? SERIE CONCATENATA MAGGIORE E MINORE .
PS. Mi auguro che questo" basso livello" non rattristi ancora troppo, un sapientone di questo forum, quasi un guru di cui non rammento il nome, che non si perita di pontificare su tutto e tutti dall'alto della sua immensa conoscenza.
SALUDOS AMIGOS !
PAPEROGAPLUS 
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