LA CHANCE SEMPLICE

Una fregatura colossale !

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. kruger
     
    .

    User deleted


    Jomagic non hai capito, ma mi chiedo perchè non leggi, è ancora scritto nero su bianco, 36 uscite della chance semplice erano una forzatura per fare capire la spettanza, il doppio della spettanza di una chance che ha il 50% è un intero, o per essere più precisi visto che c'è la tassa 36 in 37.

    Sei proprio sicuro che sono io che sto facendo una brutta figura?

    Quello che non capisci, e da qui l'esempio della forzatura, è che che la puntata deve essere uguale in base alla ripartizione della probabilità e del pagamento. Come si fa a concepire di puntare 1 pezzo sul pieno e 18 pezzi sulla chance per essere alla pari? Per questo ho fatto l'esempio.

    La puntata deve essere la stessa, in quanto la spettanza del pieno in 37 colpi è di una uscita e se punto un pezzo ovviamente l'incasso è di 36 e la spesa 37.

    La puntata sulla chance deve essere ugualmente di 1 pezzo, in quanto è vero che incassa solo 2 ma esce 18 volte in un ciclo di 37, dunque ecco 36 di incasso e 37 di spesa, stesse condizioni che per il pieno (tranne il partagè ovviamente) è così difficile da capire?

    Dopo avere tenuto una contabilità di centinaia di migliaia di boules giocate (non viste) proprio sulle semplici, posso confermare che la tassa reale pagata si avvicina molto a quella teorica, in quanto le semplici (a differenza dei singoli pieni) hanno un comportamento su numeri elevati molto simile a quello ideale.

    Quello che però non capisco, essendo in un forum di giocatori, è che nessuno abbia tenuto una contabilità di un metodo applicato con le semplici, o tutti giocano sul singolo pieno?

    Quello che sto dicendo fin dall’inizio del mio intervento in questa discussione , è che i conti teorici possono anche far fare confusione a qualcuno, ma il gioco a tappeto no, non è possibile, ci sono entrate ed uscite, la manovra stessa è una compensazione che deve tenere conto anche della tassa e va calibrata di conseguenza, come si fa a dire che la tassa è il 24% , basta leggere i propri dati delle permanenze giocate.

    Kruger
     
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Member
    Posts
    1,281

    Status
    Anonymous
    Kruger, perlomeno con te e con Costanzo c'è una discussione, a dispetto di tanti che hanno solo scritto per aumentare i messaggi. Vedrai che prima o poi ne arriviamo a capo.
    La mia è una constatazione vera e non una forzatura:
    "ma lo sai che il pienista che gioca da 1 se prende un pieno in più in un ciclo di 37 va a + 35 ?
    Lo chansista se gioca da 1 dovrebbe vincere 36 colpi su 37 per avere circa la stessa vincita !"
    Cosa significa questo... che a parità di puntata i due giocatori hanno aspettative di vincita e di perdita differenti.
    Ora ti faccio ancora una domanda sull'esempio di quella sera che ho perso 5 euro con 20 euro trirati fuori dalla tasca.
    Giocando da 10 euro tutti i colpi un pienista mediamente investe nella scommessa 18 volte di più dello chansista. Perchè secondo te lo chansista che effettua la stessa puntata, e che mediamente investe un/diciottesino paga 5 euro di tassa e il pienista, che ha investino per supportare il suo gioco 18 volte di più, ne ha persi solo 10 di euro ?

    Edited by jomagic - 10/12/2008, 18:47
     
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    640
    Location
    italia

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE (jomagic @ 10/12/2008, 18:27)
    Cosa significa questo... che a parità di puntata i due giocatori hanno aspettative di vincita e di perdita
    differenti.

    Mi dispiace non aver tempo per partecipare come vorrei a questa discussione. Però ho il tempo per fare rapidamente una domanda a jo.

    Quando scrivi “aspettativa di vincita e di perdita differenti” intendi dire anche che, se in un ciclo di 37 non esce il pieno che stai giocando perdi 37 pezzi e che per perdere la stessa quantità di pezzi nello stesso ciclo il chancista dovrebbe perdere 37 colpi su 37?

    Saluti
     
    .
  4. sobolev
     
    .

    User deleted


    Allora..., intanto qui, giusto per sgombrare il campo da sospetti e illazioni neanche tanto celate, nessuno o almeno io, vuole prendere per il culo Jomagic, passarlo per fesso, o atteggiarsi a fenomeno e professore.
    Un conto è una battuta di spirito, un altro una offesa.
    Penso che non si possa essere d'accordo su qualche cosa motivando le proprie ragioni, senza essere considerato nemico o appartenente ad una fazione. Forse non ci comprendiamo.
    E' vero, tutta questa discussione non porta poi grandi vantaggi, ha incagliato i vari discorsi sulla lotta alla roulette, e qualcuno comincia anche ad averne abbastanza. ma è diventato un interessante discorso accademico,... una questione di principio.
    Ma io vorrei capire di più e meglio, perciò chiedo a Jomagic di accantonare momentaneamente discorsi generici e di rispondermi su esempi pratici.
    Attenzione, non ho certamente la velleità ne l'autorità di dare compitini o fare interrogazioni, ma voglio capire dalle risposte.
    Allora, premesso che ci troviamo al casinò e stiamo assistendo ad una rotazione di 37 colpi dove, udite, udite, escono uno alla volta tutti i numeri, si hanno i seguenti casi:

    1) Un giocatore gioca sempre 10 euro a Rosso per tutti i 37 colpi
    2) un giocatore gioca sempre 10 euro su ognuno dei 18 numeri rossi
    3) un giocatore gioca sempre 0,555.. euro su ognuno dei 18 numeri rossi
    4) un giocatore gioca sempre 10 euro su un numero qualsiasi
    5) un giocatore gioca sempre 180 euro a rosso per tutti i colpi

    Mi spieghi cortesemente quanto ha in tasca ciascun giocatore alla fine, quanto ha "tirato fuori", quanto ha pagato al banco in valore assoluto ed in percentuale, le differenze tra i vari giocatori e perchè?

    Grazie e ciao
     
    .
  5. kruger
     
    .

    User deleted


    Jomagic ho capito da subito cosa vuoi dire, che la massa di pezzi messa in circolazione per un gioco sulle chance e sul singolo pieno sono diverse per ottenere la stessa probabilità e che sulla chance occorrono più pezzi per pareggiare la distribuzione spesa-incasso del pieno, e su più pezzi anche con una tassa minore si paga di più.

    Nonostante l’età, il gioco che applico (assai più complesso e articolato di questi conti), mi mantiene abbastanza sveglio, e ho capito dall’inizio quello che vuoi dire.

    Soltanto che non è così. Stai prendendo un’abbaglio.

    Sarebbe vero solo disponendo della sfera di cristallo, se conoscessi il numero che uscirà ovviamente giocherei il pieno, ho il rapporto massimo tra spesa e guadagno. Ma perchè ho il rapporto massimo???? Perchè la probabilità è 18 volte inferiore alla semplice, tutto è rapportato, ma stiamo parlando dell’ABC di tutti i giochi multipli, sono tutti la stessa cosa qualsiasi tipo di combinazione e di chance, sono rapportati in fatto di pagamento alla loro probabilità di sortita.

    Dunque se hanno tutti lo stesso rapporto pagamento/probabilità diviene ovvio che per raffrontarli debba usare la stessa puntata, e se uso la stessa puntata non c’è differenza di massa di pezzi giocati tra la semplice e il singolo pieno o un’altra qualsiasi chance multipla, terzine, sestine...infatti non esiste nessuna differenza e nessun vantaggio di probabilità con nessuno dei giochi possibili alla roulette, la differenza però c’è nalla restituzione, valida solo per le semplici, del partagè.

    Facciamo un esempio plausibule, che in 370 colpi applico un sistema vincente che fornisce il 10% in più in base alla probabilità di uscita per ambedue :

    Per la semplice mi spettano 180 uscite in 370, + il suo 10% avrò 198 uscite in 370 per cui giocando un pezzo a colpo incasso 396 spendo 370 = 26 pezzi di guadagno + 5 di partagè = 31 pezzi.

    Per il singolo mi spettano 10 uscite in 370 + il suo 10% ho 11 uscite, con la puntata di un pezzo incasso
    396 pezzi e spendo 370 = 26 pezzi di guadagno.

    31 pezzi sono meglio di 26, o no? Il partagè è ovvio che fa la differenza.

    Ma se puntassi 18 pezzi sulla semplice e un pezzo sul pieno è vero che pago più tasse del pieno ma guadagnerei anche 558 pezzi contro i 26 del pieno, il rapporto non si può nemmeno ipotizzare, la puntata deve essere la stessa.

    Se non credete ai calcoli, andate a guardare le vostre contabilità di gioco, basta un migliaio di colpi giocati sulle semplici per verificare come la tassa reale si avvicina a quella teorica.

    Kruger
     
    .
  6.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Member
    Posts
    1,281

    Status
    Anonymous
    Chiedo scusa a tutti per la lungaggine di questo post, ma sarà l’ultimo, poi per me la discussione è chiusa. Ognuuno può trarre le conclusioni che ritiene più giuste.
    Prima di rispondere alle domande fatte, volevo fare una considerazione che chiarisce un errore concettuale del gioco. L’ho già scritto, ma mi preme ripeterlo.
    Per secoli si è sempre pensato che il giocatore di chance semplici faccia un gioco che lotti esclusivamente contro la chance opposta e lo 0 sia la tassa. Io non capisco come possa essere nata questa interpretazione del gioco, e come mai nessuno non abbia capito che ciò è completamente errato. Io stesso in trent’anni di roulette ho sempre pensato così, sbagliando.
    Si entra in un discorso filosofico, perché per capire chi lotta e chi non lotta, chi guadagna e chi perde, bisogna cambiare la filosofia di pensiero, capire che il tappeto dove si sviluppano le scommesse può trarre in inganno, e che il gioco ha per scopo l’indovinare il numero che viene estratto per ogni rotazione... quindi concentrarci sulla ruota.
    All’inizio della mia discussione scrissi:
    La roulette non ha due numeri (uno rosso e uno nero, o uno pari e uno dispari), ma ne ha 37, ed è un gioco dove il giocatore ha come obiettivo quello di indovinare il numero che viene estratto (dato che il gioco appunto estrae un solo numero per rotazione).
    L’inventore della roulette questo lo sapeva, il numero estratto è uno solo !

    Questa frase è passata un po’ inosservata... peccato.
    Cosa significa ? Che la roulette non estrae 18 numeri alla volta, e quindi il rosso non può lottare con il nero !
    Ogni numero (di quei 18 rossi) lotta contro altri 36 che evidentemente diventano a favore del banco, quindi anche i rossi che avete giocato lottano tra di loro !
    Per questo che il riferimento univoco per tutti i tipi di scommessa è un ciclo di 37.
    E la vincita su ogni numero centrato viene tassata come un pieno qualsiasi. Lo 0 non centra nulla, come non centra nulla per il giocatore di pieno. Riporto sempre da quanto avevo scritto:
    “Morale...il furbo inventore aveva capito che tra i giocatori, pochi avrebbero giocato un solo numero pieno, mentre la maggior parte si sarebbe orientata su puntate con più probabilità immediate (quindi più alte), ma che necessariamente hanno dei prelievi superiori.”
    Ecco allora un regalo, un premio al giocatore che gioca minimo 18 numeri posando la sua puntata, non sui singoli numeri a tappeto, ma su quelle caselle chiamate chance. La restituzione di mezza puntata altrimenti persa (lo 0 fa parte dei 36 che lottano contro) che dimezza il vantaggio del banco.

    Veniamo alle domande, sperando di aver conteggiato giusto perché mi fuma la testa.

    CITAZIONE (ping @ 10/12/2008, 22:05)
    Quando scrivi “aspettativa di vincita e di perdita differenti” intendi dire anche che, se in un ciclo di 37 non esce il pieno che stai giocando perdi 37 pezzi e che per perdere la stessa quantità di pezzi nello stesso ciclo il chancista dovrebbe perdere 37 colpi su 37?

    In un certo senso il discorso è quello.
    Mentre per il pienista è quasi nella normalità un ritardo nel ciclo, allo chansista questo è impossibile che accada. Ad onor del vero di impossibile non c’è niente, diciamo che c’è una probabilità del 0,00000000801 %.
    Questo porta lo chansista obbligatoriamente ad esporsi, per supportare il gioco, ad un investimento medio di 18 volte inferiore rispetto al pienista. E se lo chansista perde mediamente 0.5 su un piccolo importo esposto, mentre il pienista perde 1 su un capitale in gioco di 18 volte superiore, significa che la tassa per lo chansista è più alta.
    Non è quindi importante per me il valore della puntata, perché uno sceglie la più consona al suo portafoglio.
    L’importante è sapere che un gioco ha una tassa percentuale del 2.7 % e l’altro del 24.32 %.

    CITAZIONE (sobolev @ 10/12/2008, 22:10)
    1) Un giocatore gioca sempre 10 euro a Rosso per tutti i 37 colpi
    2) un giocatore gioca sempre 10 euro su ognuno dei 18 numeri rossi
    3) un giocatore gioca sempre 0,555.. euro su ognuno dei 18 numeri rossi
    4) un giocatore gioca sempre 10 euro su un numero qualsiasi
    5) un giocatore gioca sempre 180 euro a rosso per tutti i colpi
    Mi spieghi cortesemente quanto ha in tasca ciascun giocatore alla fine, quanto ha "tirato fuori", quanto ha pagato al banco in valore assoluto ed in percentuale, le differenze tra i vari giocatori e perchè?

    Vediamo i singoli casi, scusate se posto un po’ di conteggi.
    I casi 1-2-3-5 hanno ciascuno due ipotesi, A) che il rosso esca al primo colpo, B) al secondo.
    In tutti i casi, per non complicare i conteggi, suppongo che lo 0 esca come ultimo colpo.

    1) Ipotesi A
    Il giocatore ha investito nella scommessa (tirato fuori dalla tasca ) 10 euro. Al termine del ciclo ne ha 5 in meno in valore assoluto, 50 % in percentuale.
    1) Ipotesi B
    Il giocatore ha investito nella scommessa (tirato fuori dalla tasca ) 20 euro. Al termine del ciclo ne ha 5 in meno in valore assoluto, 25 % in percentuale.
    Considerando la media percentuale dei due giocatori siamo al 37.5 %.
    La perdita media è sempre 5 euro, ma considerando questo non è lo scarto medio di un giocatore di chance (esposizione media che è di 20.555 euro), con lo scarto medio si arriva al fatidico 24.32 %.

    2) Ipotesi A
    Il giocatore ha investito nella scommessa (tirato fuori dalla tasca ) 10 euro. Al termine del ciclo ne ha 10 in meno in valore assoluto, 100 % in percentuale.
    2) Ipotesi B
    Il giocatore ha investito nella scommessa (tirato fuori dalla tasca ) 20 euro. Al termine del ciclo ne ha 10 in meno in valore assoluto, 50 % in percentuale.
    Considerando la media percentuale dei due giocatori siamo al 75 %.
    La perdita media è sempre 10 euro, ma considerando che questo non è lo scarto medio di un giocatore che gioca 18 numeri (esposizione media che è di 20.555 euro), con lo scarto medio si arriva al fatidico 48.65 %.

    3) Ipotesi A
    Il giocatore ha investito nella scommessa (tirato fuori dalla tasca ) 0.5555 euro. Al termine del ciclo ne ha 0.5555 in meno in valore assoluto, 100 % in percentuale.
    3) Ipotesi B
    Il giocatore ha investito nella scommessa (tirato fuori dalla tasca ) 1.1111 euro. Al termine del ciclo ne ha 0.5555 in meno in valore assoluto, 50 % in percentuale.
    Considerando la media percentuale dei due giocatori siamo al 75 %.
    La perdita media è sempre 0.5555 euro, ma considerando che questo non è lo scarto medio di un giocatore che gioca 18 numeri (esposizione media che è di 1.142 euro), con lo scarto medio si arriva al fatidico 48.64 %.

    4) Qui il giocatore potrebbe prendere il pieno al primo al quinto, al ventesimo... etc, ma mediamente lo prende ogni 37 colpi, quindi mediamente ha investito 370 euro .Supponiamo quindi che abbia giocato lo 0. Al termine del ciclo ne ha 10 in meno in valore assoluto, 2.70 % in percentuale.

    5) Ipotesi A
    Il giocatore ha investito nella scommessa (tirato fuori dalla tasca ) 180 euro. Al termine del ciclo ne ha 90 in meno in valore assoluto, 50 % in percentuale.
    5) Ipotesi B
    Il giocatore ha investito nella scommessa (tirato fuori dalla tasca ) 360 euro. Al termine del ciclo ne ha 90 in meno in valore assoluto, 25 % in percentuale.
    Considerando la media percentuale dei due giocatori siamo al 37.5 %.
    La perdita media è sempre 90 euro, ma considerando che questo non è lo scarto medio di un giocatore di chance (esposizione media che di 370 euro), con lo scarto medio si arriva al fatidico 24.32 %.

    Come si può vedere la differenza è solo nell’importo scelto per la puntata.
    Sulla chance semplice la percentuale di prelievo del banco è sempre la stessa, qualunque puntata il giocatore scelga di effettuare.
    Inoltre possiamo notare come il rapporto 10 pieno, 180 chance semplice porti i due giocatori in perfetta simmetria, cioè ad ottenere la stessa esposizione media.

    E veniamo al “vecio” Kruger (detto affettuosamente).

    Non hai risposto alla mia domanda e hai sviato il discorso, riportando quello che abbiamo letto spesso sui libri.
    Inoltre hai fatto un esempio un po’ strano. Il banco ha la matematica certezza del suo vantaggio che pagherai sempre ed comunque. Lui non si preoccupa dei vantaggi dell’avversario, e sono ininfluenti sul suo guadagno. Le regole del gioco lo danno vincente in partenza.
    Il mio discorso è incentrato su chi paga più tassa, e anche nel tuo esempio secondo te chi ha pagato più tassa ?
    Il gioco sulla chance l’hai effettuato mediamente con due o tre pezzi e ne hai pagati 5 di tassa.
    Il pienista lo fa mediamente con 17-19 pezzi e ne paga 10 di tassa. In percentuale chi ha pagato di più a parità di puntata ?
    Comunque senza fare un ulteriore post sulla simmetria della roulette, ve la mostro in una tabella, partendo dal presupposto che i casi possibili sono sempre 37, quanti sono cioè i numeri, ma le probabilità variano col mutare dell’evento sperato di ciascuna combinazione.
    E la probabilità, per la simmetria del gioco stesso, guarda caso è anche la tassa !

    Tabella delle probabilità

    --------------------------------Probabilità
    Combinazione...............assoluta...........precentuale.
    Pieno..............................1/37....................2.7%
    Cavallo...........................2/37....................5.4%
    Terzina...........................3/37....................8.11%
    Sestina...........................6/37...................16.22%
    Dozzina o colonna.........12/37..................32.42%
    18 numeri pieni.............18/37..................48.65%
    Chance semplice...........18/37..................48.65%


    Come si può vedere nelle probabilità assolute si racchiude anche quanto preleva il banco per ogni tipo di gioco, tranne che per la semplice che si dimezza a 9/37= 24.32% grazie al partage.
    Per un pieno la tassa è di una unità, due pieni (cavallo) la tassa è di due unità, tre pieni (la terzina) la tassa è di tre unità, sei pieni (sestina) sei unità, 18 pieni la tassa è di 18 unità, chance semplice la tassa è di 9 unità.
    La percentuale diventa quindi univoca per qualsiasi importo si giochi.
    Si consideri quindi che se vogliamo paragonare tutti i giocatori alla stessa puntata, rispetto al pieno avremo che:
    Cavallo....................espone 1/2 del capitale (prende due pieni a rotazione)
    Terzina....................espone 1/3 del capitale
    Sestina....................espone 1/6 del capitale
    Dozzina o colonna.....espone 1/12 del capitale
    Chance semplice......espone 1/18 del capitale.

    Da qui possiamo quindi vedere chiaramente che equiparando i vari giochi alla stessa puntata (ad esempio 10 euro) la tassa è uguale per tutti (per la chance è la metà) in valore assoluto, ovvero 10 euro, e 5 euro per la chance, perché la puntata viene frazionata sui numeri messi in gioco. Ma in valore percentuale è molto differente.
    As esempio che se il pienista investe un capitale di 370 euro per supportare il suo gioco, il giocatore di sestina ne investe euro 61.66 (avendo sei vincite riduce il capitale necessario), e paga sempre 10 euro di tassa (1.66666 per ogni vincita) in valore assoluto. Ma in percentuale, che è poi quella che conta perchè applicabile a diversi valori di puntata, la tassa risulta essere 10/61.66 = 16.21%.
    Così possiamo similarmente ragionare per tutti i tipi di puntata.
    Si può dire quindi che più numeri si mettono in gioco e più si perde in funzione del vantaggio del banco.

    Ripropongo, ora che il discorso è stato un po’ più approfondito, la tabella del matematico francese Louis Bachelier, che fece uno studio tra ciò poteva capitare a cinquecento giocatori che puntavano costantemente 1.000 lire sulle chance semplici ed altrettanti che puntava costantemente la stessa somma sul pieno.

    Questa tabella ci dice una cosa importante:
    la metà dei mille giocatori che puntano L. 1.000 avranno un saldo compreso tra:

    Dopo colpi --------------------chance semplice--------------------pieno

    ......40.............................+2.500 e......3.500.............+24.000.......-26.000
    .....500............................+8.000 e....-22.000............+75.000......-102.000
    ...2.500................................0 e........-68.000..........+130.000......-265.000
    ...5.000..........................-20.000 e...-115.000.........+145.000......-415.000
    ..15.000........................-120.000 e...-285.000..........+77.000......-890.000
    ..21.200........................-185.000 e ..-385.000................0.........-1.150.000
    .180.000.....................-2.150.000 e..-2.720.000.....-3.200.000...-6.535.000

    Gli altri cinquecento giocatori hanno degli scarti ancora più accentuati e non sono stati presi in considerazione.

    La tabella ci mostra che dopo 5.000 boules il giocatore di semplici male che vada ha utilizzato un capitale di 115.000 lire, mentre quello del pieno 415.000 lire; dopo 15.000 boules: 285.000 lire contro 890.000 lire.
    Come si può notare ogni rapporto sul capitale (quello realmente esposto nell'operazione finanziaria e non quello erroneamente considerato sino ad ora dei colpi giocati) è diverso e i giocatori nella loro vita utilizzano capitali differenti.
    E inoltre supponendo che il capitale ad un certo punto abbia un limite, per poter utilizzare identici capitali dovrebbero giocare un numero di colpi differente (e ciò non andrebbe bene per la comparazione).
    Penso che 100.000 colpi sia la vita media di giocatore normale, perciò traete voi le conclusioni.
    Concludo con due pensieri un po’ filosofici.
    Prima pensiero.
    La confusione deriva dal fatto che si paragonino due scommettitori dello stesso gioco.
    Supponiamo che mi domandino: ci sono due giochi, uno si chiama “peppino”, l’altro “gino”. Uno ha tassa al 2.7 %, l’altro al 24.32 %. Si può scommettere quello che si vuole. A quale conviene giocare considerando che se ci giochi una vita la probabilità diventa legge delle frequenze.?
    Secondo pensiero.
    Ogni paragone diventa inutile nel momento in cui io effettuo un tipo di gioco.
    Io posso puntare 10, 100, 1000, a seconda della mia disponibilità e pagherò una tassa in percentuale.
    Da momento che scelgo il valore della puntata e il tipo di scommessa, cosa mi serve fare paragoni ?

    Jomagic

    Mazzate quanto ho scritto....
     
    .
  7. royal flush
     
    .

    User deleted


    mi è venuto il mal di testa a leggere tutto,l'unica cosa che mi chiedo è perchè mai se gioco al rosso lotto contro 36 numeri?
    risulta evidente che lotto contro 19 numeri,18 neri più lo 0 perchè gli altri 18 sono a mio favore e non a favore del banco,sarà pur vero che esce un solo numero,ma è altrettanto vero che 18 sono rossi come la chance che vado a giocare.
     
    .
  8. sobolev
     
    .

    User deleted


    Caro Jomagic,
    ti rispondo con simpatia e, perchè no, anche con affetto e rispetto per l'impegno profuso. :)
    Ma credimi, per me sbagli tutto, proprio tutto.
    Tu sei convinto che sia diffusa tra tutti gli "addetti ai lavori" una prospettiva sbagliata delle cose ed un "inganno" non compreso a causa di testi e letture errate ed una accettazione supina di quanto si è sempre ritenuto giusto.
    Per me non è così, si tratta solamente di fare i conti in modo esatto, ma credo oramai che sarebbe solamente un dialogo tra sordi.
    Posso solo suggerirti una cosa: se pensi che nel nostro ambito sia difficile ottenere una risposta non "ideologica", prova a sottoporre la tua teoria ad esperti estranei al mondo del gioco d'azzardo.
    In rete si trovano numerosi forum di matematici, docenti universitari, esperti vari, nonchè blog di veri maghi dei numeri tipo Odifreddi e chissa chi altro.
    Prova, così per curiosità.. :)

    saluti
     
    .
  9. Pro e anti Madhur
     
    .

    User deleted


    i conti sono giusti. prendere 18 pieni in diciotto cicli da 37 estrazioni, e prenderli in soli 37 estrazioni non hai fatto altro che accellerare il pagamento della tassa che quindi diventa 18 volte superiore,poi ridotta a 9 per il partage, per il giocatore di chance.
    sembra che uno ne paghi di meno solamente per una scelta di puntata inferiore, ovvero il giocatore che gioca 18 numeri sta giocando importi più piccoli.
     
    .
  10. antonioo
     
    .

    User deleted


    Se lo dici tu che è giusto......

    Venendo a discorsi seri, rinunciando a parlare di matematica (per rispetto alla materia), ha molto senso il discorso empirico formulato da kruger. Chi sostie che le chances siano ASSURDAMENTE tassatedimostra di non averle mai giocato a lungo: qualsiasi giocatore coerente e costante può confermare che il gioco è estremamente onesto e che l'agio del banco vale circa una puntata persa su 100.

    Saluti
     
    .
  11. sgar
     
    .

    User deleted


    Secondo me l'unico sistema di riferimento plausibile per confrontare due giocatori che fanno puntate diverse è quello di equiparare il capitale impiegato ed il ciclo di uscita di ognuna delle due puntate

    Es:primo giocatore 1 pieno da 10 € x 37 colpi
    :il secondo gicatore gioca 6 pieni da 10€ x 6 colpi

     
    .
  12. sobolev
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Pro e anti Madhur @ 13/12/2008, 16:50)
    i conti sono giusti. prendere 18 pieni in diciotto cicli da 37 estrazioni, e prenderli in soli 37 estrazioni non hai fatto altro che accellerare il pagamento della tassa che quindi diventa 18 volte superiore,poi ridotta a 9 per il partage, per il giocatore di chance.
    sembra che uno ne paghi di meno solamente per una scelta di puntata inferiore, ovvero il giocatore che gioca 18 numeri sta giocando importi più piccoli.

    Invece sono sbagliati.
    Si concorda, almeno spero, solo sul fatto che in una ideale rotazione di 37 colpi, chi punta 10 euro sulla chance alla fine perde 5 euro, chi punta 10 euro su un pieno alla fine perde 10 euro. Già questo fatto incontestabile dovrebbe far riflettere.
    Dove sono allora le divergenze? Sulle percentuali e sul modo di calcolarle.
    Sulla confusione incredibile tra spettanza probalistica, tassa e quant' altro.
    Jomagic sostiene che se lo chancista "mette di tasca" 10 euro ha perso il 50% del suo capitale, se "mette di tasca" 10 euro due volte, ha perso il 25% del suo esborso.
    Vi invito a proseguire questa assurda sequenza fino al 37 colpo..... e vediamo cosa ne esce.
    Magari dopo un po si va a "credito d'imposta" e quando esce lo zero ce ne viene a noi.
    In realtà per la natura stessa del gioco sulle chances, ogni volta che depositiamo un gettone sul tappeto, il banco ACQUISISCE il diritto di aggio del 1,35% che sarà pagato CUMULATIVAMENTE ogni 37 colpi in una rotazione ideale o comunque sui grandi numeri.
    Stranamente ( ma non tanto) mentre Jomagic sostiene che la chance paga il 25% di tassa sul suo investimento, il pienista che perde una posta intera non perde il 100% ma il 2,70%.....
    Perchè? perche dice che il pieno ha un ciclo di 37 colpi e si espone di più! per pagare una tassa percentualmente inferiore!
    Ah si??? perchè lo chancista non ha bisogno di 37 colpi realmente giocati PER PAGARE LA TASSA?
    SI!! perche la chance quando vince non paga la tassa, la paga in un' unica soluzione con lo zero, come potrebbe essere diversamente???
    Il pienista invece la paga quando vince pagato 35+1 invece che 36+1 come in un gioco equo.
    Ma ci vuole così tanto a capirlo?

    saluti
     
    .
  13. Pro e anti Madhur
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (antonioo @ 14/12/2008, 00:56)
    Se lo dici tu che è giusto......

    Venendo a discorsi seri, rinunciando a parlare di matematica (per rispetto alla materia), ha molto senso il discorso empirico formulato da kruger. Chi sostie che le chances siano ASSURDAMENTE tassatedimostra di non averle mai giocato a lungo: qualsiasi giocatore coerente e costante può confermare che il gioco è estremamente onesto e che l'agio del banco vale circa una puntata persa su 100.

    Saluti

    ma chi è costui che scrive certe cazzate ?
    adesso la perdita media è 1 pezzo ogni 100 colpi e non più ogni 74.
    caro professore, la matematica non è come la pelle dell’uccello che si allunga a piacere.
    la mia laurea mi consente di dire che quello che ha scritto jomagic è matematicamente corretto al 100 %.
    la roulette paga un premio proporzionato al valore della probabilità, limitandosi a trattenere una percentuale del 2.7 % su ogni numero giocato. giocando più numeri aumenta la probabilità con formula 2.7 * n , ma in proporzione aumenta la percentuale trattenuta, che ugualmente diventa 2.7 * n.
    giocando diciotto numeri, la percentuale diventa 2.7 * 18 uguale al 48.6 % dimezzata all’uscita dello 0 per effetto della restituzione di mezza puntata.
    questa percentuale del 24.3 % sarà applicata a qualsiasi giocatore di chance semplici, qualsiasi valore sia il gettone scommesso.
    perdere mediamente un pezzo ogni 74 colpi non giustifica il fatto che il banco non abbia guadagnato il 24.3 %.
    sobolev, lascia perdere, è un discorso troppo complesso per te.
    Jo parla di investimento medio, e più numeri giochi e più l’investimento medio si riduce.
    non parlate inutilmente se non ne avete i titoli.
    Sgar, sarebbe così ma chi lo capisce ?
     
    .
  14. sobolev
     
    .

    User deleted


    Ohh...ma mi scuso tanto se mi sono permesso di dialogare con te senza prima mostrare laurea e titoli!
    Troppo, troppo complesso per me farsi capire da un imbecille.
    Ma ti prometto che se mi dici dove hai comprato la laurea, ne compro una anch' io e torno dopo
    Sumer
     
    .
  15. raff954
     
    .

    User deleted


    Mentre a Roma si discute, Sagunto muore
     
    .
136 replies since 1/12/2008, 17:52   6783 views
  Share  
.